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mercoledì 28 novembre 2007

I FALSI DOTTORI DALLA SECONDA LETTERA DI SAN PIETRO, APOSTOLO 2, 1-9

Carissimi, ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina. Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri. Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato.
Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi; condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente. Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati. Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie. Il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio.

L'ANIMA CHE NON E' DIMORA DI CRISTO E' INFELICE

Una volta Dio, adirato contro i Giudei, diede Gerusalemme in balia dei loro nemici. Così caddero proprio sotto il dominio di coloro che essi odiavano e si trovarono nell'impossibilità di celebrare i giorni festivi e di offrire sacrifici. Nello stesso modo, Dio, adirato contro un'anima che trasgredisce i suoi precetti, la consegna ai suoi nemici, i quali, dopo averla indotta a fare il male, la devastano completamente. Una casa, non più abitata dal padrone, rimane chiusa e oscura, cadendo in abbandono; di conseguenza si riempie di polvere e di sporcizia. Nella stessa condizione è l'anima che rimane priva del suo Signore. Prima tutta luminosa della sua presenza e del giubilo degli angeli, poi si immerge nelle tenebre del peccato, di sentimenti iniqui e di ogni cattiveria.
Povera quella strada che non è percorsa da alcuno e non è rallegrata da alcuna voce d'uomo! Essa finisce per essere il ritrovo preferito di ogni genere di bestie. Povera quell'anima in cui non cammina il Signore, che con la sua voce ne allontani le bestie spirituali della malvagità! Guai alla terra priva del contadino che la lavori! Guai alla nave senza timoniere! Sbattuta dai marosi e travolta dalla tempesta, andrà in rovina.
Guai all'anima che non ha in sé il vero timoniere, Cristo! Avvolta dalle tenebre di un mare agitato e sbattuta dalle onde degli affetti malsani, sconquassata dagli spiriti maligni come da un uragano invernale, andrà miseramente in rovina.
Guai all'anima priva di Cristo, l'unico che possa coltivarla diligentemente perché produca i buoni frutti dello Spirito! Infatti, una volta abbandonata, sarà tutta invasa da spine e da rovi e, invece di produrre frutti, finirà nel fuoco. Guai a quell'anima che non avrà Cristo in sé! Lasciata sola, comincerà ad essere terreno fertile di inclinazioni malsane e finirà per diventare una sentina di vizi.
Il contadino, quando si accinge a lavorare la terra, sceglie gli strumenti più adatti e veste anche l'abito più acconcio al genere di lavoro. Così Cristo, re dei cieli e vero agricoltore, venendo verso l'umanità, devastata dal peccato, prese un corpo umano, e, portando la croce come strumento di lavoro, dissodò l'anima arida e incolta, ne strappò via le spine e i rovi degli spiriti malvagi, divelse il loglio del male e gettò al fuoco tutta la paglia dei peccati. La lavorò così col legno della croce e piantò in lei il giardino amenissimo dello Spirito. Esso produce ogni genere di frutti soavi e squisiti per Dio, che ne è il padrone.

PREGHIERA NELLA MALATTIA (I) SALMO 38, 2-7

La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, 20-23).

Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta dinanzi».

Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il fuoco;

allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è breve la mia vita».

Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
la mia esistenza davanti a te è un nulla.

Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

PREGHIERA NELLA MALATTIA (II) SALMO 38, 8-14

La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (cfr. Rm 8, 20-23).

Ora, che attendo, Signore? *
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
non rendermi scherno dello stolto.

Sto in silenzio, non apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua mano.

Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un soffio.

Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi l'orecchio al mio grido,

non essere sordo alle mie lacrime, †
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me ne vada e più non sia.

SE SAREMO AGNELLI VINCEREMO, SE LUPI SAREMO VINTI

Finché saremo agnelli, vinceremo e, anche se saremo circondati da numerosi lupi, riusciremo a superarli. Ma se diventeremo lupi, saremo sconfitti, perché saremo privi dell'aiuto del pastore. Egli non pasce lupi, ma agnelli. Per questo se ne andrà e ti lascerà solo, perché gli impedisci di manifestare la sua potenza.
È come se Cristo avesse detto: Non turbatevi per il fatto che, mandandovi tra i lupi, io vi ordino di essere come agnelli e colombe. Avrei potuto dirvi il contrario e risparmiarvi ogni sofferenza, impedirvi di essere esposti come agnelli ai lupi e rendervi più forti dei leoni. Ma è necessario che avvenga così, poiché questo vi rende più gloriosi e manifesta la mia potenza. La stessa cosa diceva a Paolo: «Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si manifesti pienamente nella debolezza» (2 Cor 12,9). Sono io dunque che vi ho voluto così miti.
Per questo quando dice: «Vi mando come agnelli» (Lc 10,3), vuol far capire che non devono abbattersi, perché sa bene che con la loro mansuetudine saranno invincibili per tutti.
E volendo poi che i suoi discepoli agiscano spontaneamente, per non sembrare che tutto derivi dalla grazia e non credere di esser premiati senza alcun motivo, aggiunge: «Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe» (Mt 10,16). Ma cosa può fare la nostra prudenza, ci potrebbero obiettare, in mezzo a tanti pericoli? Come potremo essere prudenti, quando siamo sbattuti da tante tempeste? Cosa potrà fare un agnello con la prudenza quando viene circondato da lupi feroci? Per quanto grande sia la semplicità di una colomba, a che le gioverà quando sarà aggredita dagli avvoltoi? Certo, a quegli animali non serve, ma a voi gioverà moltissimo.
E vediamo che genere di prudenza richieda: quella «del serpente». Come il serpente abbandona tutto, anche il corpo, e non si oppone pur di risparmiare il capo, così anche tu, pur di salvare la fede, abbandona tutto, i beni, il corpo e la stessa vita.
La fede è come il capo e la radice. Conservando questa, anche se perderai tutto, riconquisterai ogni cosa con maggiore abbondanza. Ecco perché non ordina di essere solamente semplici o solamente prudenti, ma unisce queste due qualità, in modo che diventino virtù. Esige la prudenza del serpente, perché tu non riceva delle ferite mortali, e la semplicità della colomba, perché non ti vendichi di chi ti ingiuria e non allontani con la vendetta coloro che ti tendono insidie. A nulla giova la prudenza senza la semplicità.
Nessuno pensi che questi comandamenti non si possano praticare. Cristo conosce meglio di ogni altro la natura delle cose. Sa bene che la violenza non si arrende alla violenza, ma alla mansuetudine.

TUTTO CON AMORE

L'Intelligenza senza amore, ti fa perverso.
La giustizia senza amore ti fa implacabile.
La diplomazia senza amore ti fa ipocrita.
Il successo senza amore, ti fa arrogante.
La ricchezza senza amore, ti fa avaro.
La docilità senza amore, ti fa servile.
La castità senza amore, ti fa orgoglioso.
La povertà senza amore, ti fa miserabile.
La bellezza senza amore, ti fa ridicolo.
La verità senza amore, ti fa offensivo.
L'autorità senza amore, ti fa tiranno.
Il lavoro senza amore, ti fa schiavo.
La semplicità senza amore, ti fa mediocre.
La preghiera senza amore, ti fa essere un commediante.
La legge senza amore, ti schiavizza.
La politica senza amore ti fa egolatra.
La fede senza amore, ti fa fanatico.
La vita senza amore, non ha senso.

venerdì 23 novembre 2007

PREGHIAMO PER GUARIRE

Gesù è il nostro medico, chi crede in Gesù crede, anche che è guarito.
Prega così "Io non sono il malato che cerca di guarire io sono il guarito e Satana cerca di rubare la salute e non gliela darò".
Padre celeste io ti prego nel nome di Gesù, credo che sei risorto dai morti. Io ricevo Gesù. Gesù prendi il controllo del mio corpo, del mio spirito, dei miei affari. Io sono cristiano, ti ringrazio per questo, ti ringrazio per quanto mi doni ogni attimo di secondo, ti lodo ad ogni respiro, sono su questa terra per lodarti. Grazie Gesù per l'amore infinito che hai per me e per i miei fratelli.

LA DONNA CHE PREGA SALVA LA FAMIGLIA - Gdt 8,31

Nel libro di Giuditta Gdt 8,31
Ma ora prega per noi tu che sei donna pia e il Signore invierà la pioggia a riempire le nostre cisterne e non continueremo a venire meno.

PREGHIAMO COME GESU' - Giovanni 11,41-42

Giovanni 11,41-42
Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse "Padre ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perchè credano che tu mi hai mandato."
E' così che bisogna pregare, Gesù ancora prima di risuscitare Lazzaro ha ringraziato il Padre per averlo ascoltato. Anche noi quando abbiamo un problema, una sofferenza spirituale o corporale dobbiamo pregare il Padre, ringraziandolo ancora prima che la richiesta di preghiera viene esaudita, "Padre ti ringrazio che mi hai guarito, grazie Padre che mi hai donato Gesù, nella passione, nella morte in croce e nella Sua risurrezione e grazie per gli infiniti meriti del Suo preziosissimo sangue e grazie per averci mandato il Consolatore".

giovedì 22 novembre 2007

CANTICO DI ZACCARIA Lc 1, 68-79

Il Messia e il suo Precursore Lc 1, 68-79
Benedetto il Signore Dio d'Israele, *perché ha visitato e redento il suo popolo,e ha suscitato per noi una salvezza potente *nella casa di Davide, suo servo,come aveva promesso *per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:salvezza dai nostri nemici, *e dalle mani di quanti ci odiano.Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri *e si è ricordato della sua santa alleanza,del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, *di concederci, liberati dalle mani dei nemici,di servirlo senza timore, in santità e giustizia *al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo *perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza *nella remissione dei suoi peccati,grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, *per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge,per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre *e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi *sulla via della pace.Gloria al Padre e al Figlio *e allo Spirito Santo.Come era nel principio, e ora e sempre *nei secoli dei secoli. Amen.

SPIRITO DEL SIGNORE

Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, Santissima Trinità, Vergine Immacolata, angeli, arcangeli e santi del paradiso, scendete su di me. Fondimi, Signore, plasmami, riempimi di te, usami.Caccia via da me tutte le forze del male, annientale, distruggile, perchè io possa stare bene e operare il bene.Caccia via da me i malefici, le stregonerie, la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio; l'infestazione diabolica, la possessione diabolica, l'ossessione diabolica; tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia; la malattia fisica, psichica, morale, spirituale, diabolica. Brucia tutti questi mali nell'inferno, perché non abbiano mai più a toccare me e nessun'altra creatura al mondo. Ordino e comando con la forza di Dio onnipotente, nel nome di Gesù Cristo Salvatore, per intercessione della Vergine immacolata, a tutti gli spiriti immondi, a tutte le presenze che mi molestano, di lasciarmi immediatamente, di lasciarmi definitivamente, e di andare nell'inferno eterno, incatenati da S. Michele arcangelo, da S. Gabriele. da S. Raffaele, dai nostri angeli custodi, schiacciati sotto il calcagno della Vergine santissima immacolata.

mercoledì 21 novembre 2007

SPIRITO SANTO PARLAMI

Buongiorno Spirito Santo.
Spirito Santo meraviglioso Spirito Santo.
Grazie Gesù che mi hai guarito con il tuo sangue preziosissimo.
Oggi è un grande giorno perchè Gesù vive alla grande in me.
Siano benedetti tutti gli uomini di Buona Volontà.
Gesù pensaci Tu.