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mercoledì 15 aprile 2009

Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo 2, 11-25

I cristiani vivono nel mondo come stranieri e pellegriniCarissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima. La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio.Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. E' una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio.A questo infatti siete stati chiamati, poichéanche Cristo patì per voi,lasciandovi un esempio,perché ne seguiate le orme:egli non commise peccatoe non si trovò inganno sulla sua bocca (Is 53, 9),oltraggiato non rispondeva con oltraggi,e soffrendo non minacciava vendetta,ma rimetteva la sua causa a coluiche giudica con giustizia.Egli portò i nostri peccati nel suo corposul legno della croce,perché, non vivendo più per il peccato,vivessimo per la giustizia;dalle sue piaghe siete stati guariti (Is 53, 4.5.11.12).Eravate erranti come pecore (Is 53, 6),ma ora siete tornati al pastoree guardiano delle vostre anime.