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lunedì 20 ottobre 2008
Il Papa Benedetto XVI a Pompei domenica 19 ottobre 2008
Vangelo secondo Matteo 22,15-21 della domenica 19 ottobre 2008
«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
mercoledì 15 ottobre 2008
Santa Teresa D'Avila
Il Castello interiore (stralcio)
Lo scrisse per obbedienza, non senza resistenze. Disse:
Perché vogliono che io scriva? Lo facciano i dotti, quelli che hanno studiato: io sono ignorante e non saprei esprimermi; finirei per mettere mi vocabolo al posto di un altro... mi lascino filare con la mia rocca, attendere al coro e agli uffici della vita religiosa con le altre sorelle. Non sono tagliata per scrivere, non ho salute né testa per questo lavoro...
E difatti la sua salute non era buona: i mal di testa erano sempre più frequenti, le preoccupazioni sempre più assorbenti, non ultima quella dell’Inquisizione che intanto stava esaminando puntigliosamente il libro della Vita.
Scrive il Castello interiore in cinque mesi: parte di getto, parte con continue interruzioni dovute a viaggi o imprevisti.
Molti di voi forse sanno che anche in questo nostro secolo è stato scritto un libro celebre intitolato Il Castello. - un romanzo di Kafka in cui il protagonista è chiamato dal Signore del Castello, è assunto con regolare contratto, abbandona tutto per recarvisi, ma poi si trova nell’assurda situazione di non potervi entrare e di non potersi neppure allontanare. Appartiene al Castello perché ha un contratto da rispettare, ma non può entrarvi perché nessuno ha bisogno di lui e il Castello sembra non avere alcuna porta. E' impenetrabile.
Con questa parabola angosciante Kafka voleva descrivere l’assurdità a cui è approdato l’uomo moderno.
Ebbene, trecentocinquant’anni prima, Teresa d’Avila aveva invece descritto un Castello, quello dell’anima, ricco di molteplici dimore e migliaia di stanze tutte disposte concentricamente attorno alla dimora centrale, quella più intima, nella quale abita Dio Trinità e da cui emana uno splendore intensissimo che si riflette in tutto il Castello.
Certo più si è lontani dal centro, più il fascino può essere solo intuito; più ci si addentra, più si scopre la bellezza di Dio e della dimora stessa, come se ci si avvicinasse al sole.
La porta d’ingresso, per tutti, anche per chi è ancora nel freddo e nel buio del peccato, in compagnia di animali e dì rettili che infestano la periferia del Castello, è la preghiera: chi prega come può, senza rinunciarvi—anche se è ancora invischiato nei peccati—tiene comunque aperta la porta e tiene vivo il desiderio di quel cammino che dovrebbe percorrere. Soprattutto tiene la porta aperta a Dio che può sempre far sentire il suo irresistibile richiamo.
Una volta superato l’ingresso, sarà quel sentore di sicurezza, di calore, di luminosità, di bellezza sempre crescente che invoglierà l’uomo a camminare fino a quando s’incontrerà—già in questa terra—col Signore del castello. Teresa descrive accuratamente tutte le tappe del percorso creando immagini piene di poesia e di verità per spiegarle, una dopo l’altra.
Quando, ad esempio, si giunge a quella dimora decisiva in cui l’anima deve decidersi finalmente a lasciar fare a Dio, abbandonandosi alla sua azione per essere da Lui trasformata, la Santa ci racconta la parabola del baco, il piccolo verme che piano piano matura finché comincia a secernere la seta, e con la seta si costruisce lui stesso la sua casa dorata dove può nascondersi e morire, da dove poi rinascerà come splendida farfalla bianca.
Commenta Teresa:
Questa casa è Cristo.., infatti la nostra vita è nascosta in Cristo... Oh, grandezza di Dio, in che sublime stato esce l’anima dopo essere rimasta per qualche tempo immersa nell’immensità di Dio e così strettamente unita a Lui!
Teresa scriveva quando lei era ormai giunta al centro del Castello della sua anima, quello che lei chiama « l’ultima dimora ».
Chiedendo a una persona amica, di far leggere a un teologo, in segreto, le pagine che descrivono questo punto di arrivo, Teresa confessò umilmente:
Gli dica che la persona da lei conosciuta (cioè: lei stessa) è giunta a questa dimora e gode la pace ivi descritta. Così la sua anima è molto tranquilla.
Questa confessione non deve però trarci in inganno: « Dio-—ha scritto un giorno Teresa—non vezzeggia le anime »: più le ama e più fa loro percorrere tutta la strada percorsa da Gesù Cristo, fino alla Croce. Così, per un disegno misterioso di Dio, negli ultimi giorni della vita, le accadde ciò che, fino a qualche tempo prima, le sarebbe sembrato impossibile: esperimentò quella che il suo biografo chiama la «tristezza dei sentimenti sanguinanti » e anche « l’appuntamento con la solitudine ».
Il suo ultimo viaggio, affrontato con pena e per pura obbedienza perché ormai si sentiva « molto vecchia e stanca », fu tutto un seguito di umiliazioni e di delusioni: in un monastero, per una questione di eredità, si vide male accolta e quasi cacciata; in un altro, la Priora che le era sempre stata affezionata le si mostrò così ostile (per un richiamo ricevuto) che la Santa afflitta non riuscì a prendere sonno e la mattina se ne partì febbricitante, senza aver il coraggio di chiedere nulla per il viaggio. Durante il lungo cammino si sentì male e chiese qualcosa da mangiare; la suora che l’accompagnava non riusciva a trovar nulla e le portò, piangendo dal dispiacere, qualche fico secco rimasto nella bisaccia.
Non piangere, figlia mia—le disse Teresa—, questo è quello che Dio ci chiede adesso.
« Mi consolava—raccontò la compagna—dicendomi che non mi dovevo affliggere perché quei fichi erano veramente molto buoni e che tanti poveri non avevano neppure quel piccolo dono ».
Finalmente giunse ad Alba de Tormes e chiese di potersi subito coricare:
Mio Dio—disse-—come mi sento stanca, sono più di vent’anni che non mi corico così presto.
Numerose emorragie la sfinirono. Stava nel suo letto come una povera vecchietta e tutti la udivano ripetere:
O Dio, non disprezzare il mio cuore contrito e umiliato.
Si sentiva afflitta al ricordo dei suoi peccati e chiedeva perdono d’aver servito Dio così male.
Alle sue suore diceva di restare fedeli alla loro vocazione e alla Regola e di non guardare il cattivo esempio che lei aveva dato. Le guardava tutte attorno al suo letto e diceva:
Sia benedetto Dio che mi ha condotto in mezzo a voi, come se loro fossero il suo rifugio e la sua protezione.
Ripeteva spesso, come per spiegarlo al Signore:
In fondo sono figlia della Chiesa e aggiungeva:
Ti ringrazio, Signore Dio mio e Sposo della mia anima perché hai fatto di me una figlia della tua Santa Chiesa Cattolica.
Le chiesero se voleva essere seppellita ad Avila, in quel monastero che tanto amava. Si mostrò stupita oltremodo:
Gesù, disse, è mia cosa da chiedere questa? Ho forse io qualcosa di mio? Qui non mi faranno la carità di un po’ di terra?
Raccontò il suo biografo:
« Alle cinque della sera chiese il SS. Sacramento e stava ormai così male che non riusciva più a muoversi nel suo letto... Quando si accorse che giungevano con l’Eucaristia e vide entrare per la porta della cella quel Signore che tanto amava—benché fosse così prostrata e avesse addosso una pesantezza mortale che le impediva anche solo di rigirarsi— si sollevò senza l’aiuto di nessuno, tanto che pareva si volesse gettare dal letto e bisognò tenerla... Diceva:
O Signore mio, e mio Sposo, è giunta l’ora che ho tanto desiderato. E' tempo ormai che ci vediamo. E' tempo che io venga, è l’ora giunta... ».
Verso le nove di sera—poco prima di morire—il volto le si illuminò in modo impressionante, divenne radioso e la mano che stringeva il Crocifisso si serrò con tanta forza che non riuscirono più a toglierglielo. Morì muovendo le labbra e sorridendo come se parlasse a Qualcuno che era finalmente giunto.
Le suore di tutti i monasteri raccontarono poi i prodigi che accaddero dappertutto, mentre la loro Madre moriva.
Quelle di Alba di Tormes raccontarono il prodigio più delicato: c’era un piccolo alberello rinsecchito davanti alla finestra della cella in cui Teresa moriva: non aveva mai dato fiori né frutti. Ed ecco che, dopo quella notte, all’alba l’alberello era tutto coperto di fiori bianchi come la neve. Ed era il 5 ottobre.
Questo perché, se Teresa aveva amato Gesù come uno Sposo, ancor più Gesù aveva amato Teresa.
Teresa muore a 67 anni, consumata dalle fatiche per la fondazione dei suoi 17 monasteri. Prima di spirare esclama: “Signore mio e Sposo mio, è arrivata finalmente l'ora in cui potrò saziarmi di Te, che ho tanto desiderato!".
Lo scrisse per obbedienza, non senza resistenze. Disse:
Perché vogliono che io scriva? Lo facciano i dotti, quelli che hanno studiato: io sono ignorante e non saprei esprimermi; finirei per mettere mi vocabolo al posto di un altro... mi lascino filare con la mia rocca, attendere al coro e agli uffici della vita religiosa con le altre sorelle. Non sono tagliata per scrivere, non ho salute né testa per questo lavoro...
E difatti la sua salute non era buona: i mal di testa erano sempre più frequenti, le preoccupazioni sempre più assorbenti, non ultima quella dell’Inquisizione che intanto stava esaminando puntigliosamente il libro della Vita.
Scrive il Castello interiore in cinque mesi: parte di getto, parte con continue interruzioni dovute a viaggi o imprevisti.
Molti di voi forse sanno che anche in questo nostro secolo è stato scritto un libro celebre intitolato Il Castello. - un romanzo di Kafka in cui il protagonista è chiamato dal Signore del Castello, è assunto con regolare contratto, abbandona tutto per recarvisi, ma poi si trova nell’assurda situazione di non potervi entrare e di non potersi neppure allontanare. Appartiene al Castello perché ha un contratto da rispettare, ma non può entrarvi perché nessuno ha bisogno di lui e il Castello sembra non avere alcuna porta. E' impenetrabile.
Con questa parabola angosciante Kafka voleva descrivere l’assurdità a cui è approdato l’uomo moderno.
Ebbene, trecentocinquant’anni prima, Teresa d’Avila aveva invece descritto un Castello, quello dell’anima, ricco di molteplici dimore e migliaia di stanze tutte disposte concentricamente attorno alla dimora centrale, quella più intima, nella quale abita Dio Trinità e da cui emana uno splendore intensissimo che si riflette in tutto il Castello.
Certo più si è lontani dal centro, più il fascino può essere solo intuito; più ci si addentra, più si scopre la bellezza di Dio e della dimora stessa, come se ci si avvicinasse al sole.
La porta d’ingresso, per tutti, anche per chi è ancora nel freddo e nel buio del peccato, in compagnia di animali e dì rettili che infestano la periferia del Castello, è la preghiera: chi prega come può, senza rinunciarvi—anche se è ancora invischiato nei peccati—tiene comunque aperta la porta e tiene vivo il desiderio di quel cammino che dovrebbe percorrere. Soprattutto tiene la porta aperta a Dio che può sempre far sentire il suo irresistibile richiamo.
Una volta superato l’ingresso, sarà quel sentore di sicurezza, di calore, di luminosità, di bellezza sempre crescente che invoglierà l’uomo a camminare fino a quando s’incontrerà—già in questa terra—col Signore del castello. Teresa descrive accuratamente tutte le tappe del percorso creando immagini piene di poesia e di verità per spiegarle, una dopo l’altra.
Quando, ad esempio, si giunge a quella dimora decisiva in cui l’anima deve decidersi finalmente a lasciar fare a Dio, abbandonandosi alla sua azione per essere da Lui trasformata, la Santa ci racconta la parabola del baco, il piccolo verme che piano piano matura finché comincia a secernere la seta, e con la seta si costruisce lui stesso la sua casa dorata dove può nascondersi e morire, da dove poi rinascerà come splendida farfalla bianca.
Commenta Teresa:
Questa casa è Cristo.., infatti la nostra vita è nascosta in Cristo... Oh, grandezza di Dio, in che sublime stato esce l’anima dopo essere rimasta per qualche tempo immersa nell’immensità di Dio e così strettamente unita a Lui!
Teresa scriveva quando lei era ormai giunta al centro del Castello della sua anima, quello che lei chiama « l’ultima dimora ».
Chiedendo a una persona amica, di far leggere a un teologo, in segreto, le pagine che descrivono questo punto di arrivo, Teresa confessò umilmente:
Gli dica che la persona da lei conosciuta (cioè: lei stessa) è giunta a questa dimora e gode la pace ivi descritta. Così la sua anima è molto tranquilla.
Questa confessione non deve però trarci in inganno: « Dio-—ha scritto un giorno Teresa—non vezzeggia le anime »: più le ama e più fa loro percorrere tutta la strada percorsa da Gesù Cristo, fino alla Croce. Così, per un disegno misterioso di Dio, negli ultimi giorni della vita, le accadde ciò che, fino a qualche tempo prima, le sarebbe sembrato impossibile: esperimentò quella che il suo biografo chiama la «tristezza dei sentimenti sanguinanti » e anche « l’appuntamento con la solitudine ».
Il suo ultimo viaggio, affrontato con pena e per pura obbedienza perché ormai si sentiva « molto vecchia e stanca », fu tutto un seguito di umiliazioni e di delusioni: in un monastero, per una questione di eredità, si vide male accolta e quasi cacciata; in un altro, la Priora che le era sempre stata affezionata le si mostrò così ostile (per un richiamo ricevuto) che la Santa afflitta non riuscì a prendere sonno e la mattina se ne partì febbricitante, senza aver il coraggio di chiedere nulla per il viaggio. Durante il lungo cammino si sentì male e chiese qualcosa da mangiare; la suora che l’accompagnava non riusciva a trovar nulla e le portò, piangendo dal dispiacere, qualche fico secco rimasto nella bisaccia.
Non piangere, figlia mia—le disse Teresa—, questo è quello che Dio ci chiede adesso.
« Mi consolava—raccontò la compagna—dicendomi che non mi dovevo affliggere perché quei fichi erano veramente molto buoni e che tanti poveri non avevano neppure quel piccolo dono ».
Finalmente giunse ad Alba de Tormes e chiese di potersi subito coricare:
Mio Dio—disse-—come mi sento stanca, sono più di vent’anni che non mi corico così presto.
Numerose emorragie la sfinirono. Stava nel suo letto come una povera vecchietta e tutti la udivano ripetere:
O Dio, non disprezzare il mio cuore contrito e umiliato.
Si sentiva afflitta al ricordo dei suoi peccati e chiedeva perdono d’aver servito Dio così male.
Alle sue suore diceva di restare fedeli alla loro vocazione e alla Regola e di non guardare il cattivo esempio che lei aveva dato. Le guardava tutte attorno al suo letto e diceva:
Sia benedetto Dio che mi ha condotto in mezzo a voi, come se loro fossero il suo rifugio e la sua protezione.
Ripeteva spesso, come per spiegarlo al Signore:
In fondo sono figlia della Chiesa e aggiungeva:
Ti ringrazio, Signore Dio mio e Sposo della mia anima perché hai fatto di me una figlia della tua Santa Chiesa Cattolica.
Le chiesero se voleva essere seppellita ad Avila, in quel monastero che tanto amava. Si mostrò stupita oltremodo:
Gesù, disse, è mia cosa da chiedere questa? Ho forse io qualcosa di mio? Qui non mi faranno la carità di un po’ di terra?
Raccontò il suo biografo:
« Alle cinque della sera chiese il SS. Sacramento e stava ormai così male che non riusciva più a muoversi nel suo letto... Quando si accorse che giungevano con l’Eucaristia e vide entrare per la porta della cella quel Signore che tanto amava—benché fosse così prostrata e avesse addosso una pesantezza mortale che le impediva anche solo di rigirarsi— si sollevò senza l’aiuto di nessuno, tanto che pareva si volesse gettare dal letto e bisognò tenerla... Diceva:
O Signore mio, e mio Sposo, è giunta l’ora che ho tanto desiderato. E' tempo ormai che ci vediamo. E' tempo che io venga, è l’ora giunta... ».
Verso le nove di sera—poco prima di morire—il volto le si illuminò in modo impressionante, divenne radioso e la mano che stringeva il Crocifisso si serrò con tanta forza che non riuscirono più a toglierglielo. Morì muovendo le labbra e sorridendo come se parlasse a Qualcuno che era finalmente giunto.
Le suore di tutti i monasteri raccontarono poi i prodigi che accaddero dappertutto, mentre la loro Madre moriva.
Quelle di Alba di Tormes raccontarono il prodigio più delicato: c’era un piccolo alberello rinsecchito davanti alla finestra della cella in cui Teresa moriva: non aveva mai dato fiori né frutti. Ed ecco che, dopo quella notte, all’alba l’alberello era tutto coperto di fiori bianchi come la neve. Ed era il 5 ottobre.
Questo perché, se Teresa aveva amato Gesù come uno Sposo, ancor più Gesù aveva amato Teresa.
Teresa muore a 67 anni, consumata dalle fatiche per la fondazione dei suoi 17 monasteri. Prima di spirare esclama: “Signore mio e Sposo mio, è arrivata finalmente l'ora in cui potrò saziarmi di Te, che ho tanto desiderato!".
lunedì 13 ottobre 2008
La Coroncina alla Divina Misericordia
(Per la recita si usa una normale corona del rosario)
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Si inizia con: il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo.
Credo:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu
crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
Sui (50) grani minori del rosario si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice:
O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,confido in te!
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Le Promesse di Gesù Misericordioso:
Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.
La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.
I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza.
Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso.
L'ORA DELLA MISERICORDIA:
Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero.
"In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione".
L'IMMAGINE DI GESU’ MISERICORDIOSO:
L'anima che venererà questa immagine non perirà, già su questa terra Prometto la vittoria sui suoi nemici e sarà difesa come Mia gloria nell'ora della morte.
LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA:
L'anima che la prima domenica dopo Pasqua si confesserà e riceverà degnamente la santa comunione, dopo aver fatto per 9 giorni a partire dal Venerdì Santo una novena usando la Coroncina alla Divina Misericordia, riceverà la grande grazia della remissione totale di tutte le pene e dei castighi.
LA DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA:
A tutti sono dirette due promesse, la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita e la seconda riguarda l'ora della morte:
"Tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto, queste anime nell'ora della morte non avranno paura, la Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta".
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Si inizia con: il Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo.
Credo:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,
nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu
crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Sui (5) grani maggiori del rosario si dice:
Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore Nostro, Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli di tutto il mondo.
Sui (50) grani minori del rosario si dice:
Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice per tre volte:
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.
Alla fine si dice:
O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi,confido in te!
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Le Promesse di Gesù Misericordioso:
Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.
La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.
I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza.
Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso.
L'ORA DELLA MISERICORDIA:
Gesù ha raccomandato di recitare la coroncina nell'ora della propria morte, ossia le 3 del pomeriggio, che Lui stesso ha chiamato un'ora di grande misericordia per il mondo intero.
"In quell'ora dice Gesù non rifiuterò nulla all'anima che Mi prega per la Mia Passione".
L'IMMAGINE DI GESU’ MISERICORDIOSO:
L'anima che venererà questa immagine non perirà, già su questa terra Prometto la vittoria sui suoi nemici e sarà difesa come Mia gloria nell'ora della morte.
LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA:
L'anima che la prima domenica dopo Pasqua si confesserà e riceverà degnamente la santa comunione, dopo aver fatto per 9 giorni a partire dal Venerdì Santo una novena usando la Coroncina alla Divina Misericordia, riceverà la grande grazia della remissione totale di tutte le pene e dei castighi.
LA DIFFUSIONE DEL CULTO DELLA DIVINA MISERICORDIA:
A tutti sono dirette due promesse, la prima riguarda la protezione materna in tutta la vita e la seconda riguarda l'ora della morte:
"Tutte le anime che adoreranno la Mia misericordia e ne diffonderanno il culto, queste anime nell'ora della morte non avranno paura, la Mia misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta".
Dal trattato «Contro Fabiano» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo
(Cap. 28, 16-19; CCL 91 A, 813-814)
La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo ci santifica
Nell'offerta del sacrificio si compie ciò che prescrisse lo stesso Salvatore, come è testimoniato anche da Paolo. Ecco quanto dice l'Apostolo: «Il Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga» (1 Cor 11, 23-26).
Perciò il sacrificio viene offerto perché sia annunziata la morte del Signore e si faccia memoria di lui, che per noi ha dato la sua vita. Egli stesso poi dice: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Cristo è morto per noi. Perciò quando facciamo memoria della sua morte, durante il sacrificio, invochiamo la venuta dello Spirito Santo quale dono di amore. La nostra preghiera chiede quello stesso amore per cui Cristo si è degnato di essere crocifisso per noi. Anche noi, mediante la grazia dello Spirito Santo, possiamo essere crocifissi al mondo e il mondo a noi. Siamo invitati ad imitare Cristo. Egli per quanto riguarda la sua morte, morì al peccato una volta per tutte; ora invece, per il fatto che vive, vive per Dio. Così anche noi consideriamoci morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù (cfr. Rm 6, 10-11). «Camminiamo in una vita nuova» (Rm 6, 4) mediante il dono dell'amore. «Infatti l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5, 5). Noi partecipiamo al corpo e al sangue del Signore, noi mangiamo il suo pane e ne beviamo il calice. Perciò dobbiamo morire al mondo e condurre una vita nascosta con Cristo in Dio e crocifiggere la nostra carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze (cfr. Col 3, 3; Gal 5, 24).
Tutti i fedeli che amano Dio e il prossimo, anche se non bevono il calice della passione corporale, bevono tuttavia il calice dell'amore del Signore. Inebriati da esso, mortificano le loro membra e, avendo rivestito il Signore Gesù Cristo, non si danno pensiero dei desideri della carne e non fissano lo sguardo sulle cose che si vedono, ma su quelle che non si vedono. Così che beve al calice del Signore custodisce la santa carità, senza la quale nulla giova, neppure il dare il proprio corpo alle fiamme. Per il dono della carità poi ci viene dato di essere veramente quello che misticamente celebriamo in modo sacramentale nel sacrificio.
La partecipazione al corpo e al sangue di Cristo ci santifica
Nell'offerta del sacrificio si compie ciò che prescrisse lo stesso Salvatore, come è testimoniato anche da Paolo. Ecco quanto dice l'Apostolo: «Il Signore Gesù nella notte in cui veniva tradito prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga» (1 Cor 11, 23-26).
Perciò il sacrificio viene offerto perché sia annunziata la morte del Signore e si faccia memoria di lui, che per noi ha dato la sua vita. Egli stesso poi dice: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Cristo è morto per noi. Perciò quando facciamo memoria della sua morte, durante il sacrificio, invochiamo la venuta dello Spirito Santo quale dono di amore. La nostra preghiera chiede quello stesso amore per cui Cristo si è degnato di essere crocifisso per noi. Anche noi, mediante la grazia dello Spirito Santo, possiamo essere crocifissi al mondo e il mondo a noi. Siamo invitati ad imitare Cristo. Egli per quanto riguarda la sua morte, morì al peccato una volta per tutte; ora invece, per il fatto che vive, vive per Dio. Così anche noi consideriamoci morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù (cfr. Rm 6, 10-11). «Camminiamo in una vita nuova» (Rm 6, 4) mediante il dono dell'amore. «Infatti l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5, 5). Noi partecipiamo al corpo e al sangue del Signore, noi mangiamo il suo pane e ne beviamo il calice. Perciò dobbiamo morire al mondo e condurre una vita nascosta con Cristo in Dio e crocifiggere la nostra carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze (cfr. Col 3, 3; Gal 5, 24).
Tutti i fedeli che amano Dio e il prossimo, anche se non bevono il calice della passione corporale, bevono tuttavia il calice dell'amore del Signore. Inebriati da esso, mortificano le loro membra e, avendo rivestito il Signore Gesù Cristo, non si danno pensiero dei desideri della carne e non fissano lo sguardo sulle cose che si vedono, ma su quelle che non si vedono. Così che beve al calice del Signore custodisce la santa carità, senza la quale nulla giova, neppure il dare il proprio corpo alle fiamme. Per il dono della carità poi ci viene dato di essere veramente quello che misticamente celebriamo in modo sacramentale nel sacrificio.
ROSARIO DI UNA MAMMA
(Da recitare con la Corona del Rosario)
MISTERI GIOIOSI
1° mistero: L'annunciazione
Santi Angeli, custodi di cia¬scuno dei miei figli, annun¬ciate loro la nascita di Gesù. Che essi possano concepirlo nel loro cuore, dicendo "sì"
insieme a Maria.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: La visita di Maria a Santa Elisabetta
Vergine Maria, recati a casa dei miei figli non solo per far loro visita, ma per vive¬re con loro. Possano loro, come Elisabetta, essere pieni di gioia e gridare di felicità.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: La nascita di Gesù
Gesù, rinasci ogni giorno nel cuore dei miei figli, così che la loro vita possa essere un eterno Natale.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero:
Presentazione di Gesù nel Tempio
Maria, aiutami a reintro¬durre i miei figli nel tem¬pio. Li ho portati al Batte¬simo e a ricevere la Prima Comunione, ma ora spetta loro confermarsi e crescere
nella fede.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria,Gloria al Padre).
5° mistero:
II ritrovamento di Gesù nel Tempio
Caro Gesù, fa' che i miei figli ti trovino. Mostra loro la strada. Fa' che ti trovino,perché tu sei la strada. E quando ti hanno trovato, fa' che non ti perdano mai più.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
MISTERI DOLOROSI
1° mistero: L'agonia di Gesù nel Getsemani
Signore, fa' che il cuore dei miei figli non sia tormenta¬to. Fa' che nel loro cuore si possa trovare solo gioia, pace, amore ed i frutti del Tuo Spirito.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: La flagellazione
Attraverso la tua flagella¬zione, Gesù, allevia i dolori spirituali e fisici dei miei fi¬gli, affinchè il loro corpo non appartenga più a loro, ma solo a Te. Possano essere i templi del Tuo Spirito.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: L'incoronazione dì spine
Gesù, allontana qualsiasi spina che grava sul capo dei miei figli. Fa' che i loro pensieri siano puri e giusti. Lavali Signore con il Tuo sangue e che siano guariti attraverso le Tue ferite.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero: La salita al Calvario
Gesù, aiuta i miei figli a portare le loro croci. Sii per loro Simone di Cirene. Fa' che nessuna loro caduta possa essere una sconfitta, ma una vittoria ed un mo¬mento di rinnovata forza per continuare il loro viaggio con Te.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
5° mistero: Gesù muore sulla Croce
Amatissimo Gesù, possano
i miei figli morire al peccato e rinascere ad una vita di grazia. "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" (Le 23,34).
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
MISTERI GLORIOSI
1° mistero: Gesù risorge dai morti
Fa' che i miei figli possano risorgere con Te ad una nuova vita. Possano essi sperimentare che Tu vivi in mezzo a loro e credere che con ragione sulla Tua tomba sta scritto. "Luì non è qui... "(Me 16,6).
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: l'Ascensione di Gesù
Possano un giorno i miei figli giungere in cielo, per¬ché quello è il posto per i peccatori pentiti.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: La discesa dello Spirito Santo
Possa lo Spirito Santo di¬scendere su ognuno dei miei figli, spazzando via la paura di accettare e procla¬mare Gesù.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero: L'Assunzione di Nostra Signora in cielo
Cara Mamma Maria, Tu che ami i miei figli più di me, fa' che un giorno possano incontrarti in Paradiso. Sii sempre loro avvocata dinanzi a Dio. (Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
5° mistero: Incoronazione di Maria in Cielo
Possano i miei figli coronarti come regina del loro cuore in questa vita e nell'altra.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
Cordèlla P. Marques
MISTERI GIOIOSI
1° mistero: L'annunciazione
Santi Angeli, custodi di cia¬scuno dei miei figli, annun¬ciate loro la nascita di Gesù. Che essi possano concepirlo nel loro cuore, dicendo "sì"
insieme a Maria.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: La visita di Maria a Santa Elisabetta
Vergine Maria, recati a casa dei miei figli non solo per far loro visita, ma per vive¬re con loro. Possano loro, come Elisabetta, essere pieni di gioia e gridare di felicità.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: La nascita di Gesù
Gesù, rinasci ogni giorno nel cuore dei miei figli, così che la loro vita possa essere un eterno Natale.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero:
Presentazione di Gesù nel Tempio
Maria, aiutami a reintro¬durre i miei figli nel tem¬pio. Li ho portati al Batte¬simo e a ricevere la Prima Comunione, ma ora spetta loro confermarsi e crescere
nella fede.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria,Gloria al Padre).
5° mistero:
II ritrovamento di Gesù nel Tempio
Caro Gesù, fa' che i miei figli ti trovino. Mostra loro la strada. Fa' che ti trovino,perché tu sei la strada. E quando ti hanno trovato, fa' che non ti perdano mai più.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
MISTERI DOLOROSI
1° mistero: L'agonia di Gesù nel Getsemani
Signore, fa' che il cuore dei miei figli non sia tormenta¬to. Fa' che nel loro cuore si possa trovare solo gioia, pace, amore ed i frutti del Tuo Spirito.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: La flagellazione
Attraverso la tua flagella¬zione, Gesù, allevia i dolori spirituali e fisici dei miei fi¬gli, affinchè il loro corpo non appartenga più a loro, ma solo a Te. Possano essere i templi del Tuo Spirito.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: L'incoronazione dì spine
Gesù, allontana qualsiasi spina che grava sul capo dei miei figli. Fa' che i loro pensieri siano puri e giusti. Lavali Signore con il Tuo sangue e che siano guariti attraverso le Tue ferite.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero: La salita al Calvario
Gesù, aiuta i miei figli a portare le loro croci. Sii per loro Simone di Cirene. Fa' che nessuna loro caduta possa essere una sconfitta, ma una vittoria ed un mo¬mento di rinnovata forza per continuare il loro viaggio con Te.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
5° mistero: Gesù muore sulla Croce
Amatissimo Gesù, possano
i miei figli morire al peccato e rinascere ad una vita di grazia. "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" (Le 23,34).
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
MISTERI GLORIOSI
1° mistero: Gesù risorge dai morti
Fa' che i miei figli possano risorgere con Te ad una nuova vita. Possano essi sperimentare che Tu vivi in mezzo a loro e credere che con ragione sulla Tua tomba sta scritto. "Luì non è qui... "(Me 16,6).
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
2° mistero: l'Ascensione di Gesù
Possano un giorno i miei figli giungere in cielo, per¬ché quello è il posto per i peccatori pentiti.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
3° mistero: La discesa dello Spirito Santo
Possa lo Spirito Santo di¬scendere su ognuno dei miei figli, spazzando via la paura di accettare e procla¬mare Gesù.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
4° mistero: L'Assunzione di Nostra Signora in cielo
Cara Mamma Maria, Tu che ami i miei figli più di me, fa' che un giorno possano incontrarti in Paradiso. Sii sempre loro avvocata dinanzi a Dio. (Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
5° mistero: Incoronazione di Maria in Cielo
Possano i miei figli coronarti come regina del loro cuore in questa vita e nell'altra.
(Padre Nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre).
Cordèlla P. Marques
CONSACRAZIONE DEI BAMBINI ALLA MADONNA
O Madre buona e tre volte ammirevole, tu che sei la Madre del Figlio di Dio e che ci hai adottati come tuoi figli, sai perfettamente quanto sublime, grande e bellissima sia la missione che ci è stata affidata in qualità di genitori di una famiglia.
Nelle nostre mani, Dio ha messo il futuro della Chiesa e della società. Ci ha dato il potere di collaborare con Lui nella creazione, educa¬zione e formazione degli uomini e delle donne del futuro.
Consapevoli però della nostra responsabilità e della realtà della vita, ci sentiamo incapaci di porta¬re avanti da soli la grande missione che ci è stata affidata.
Quindi, Mamma, pieni di fiducia, ci inginocchiamo davanti a te per affidarti e consacrarti i nostri figli. Tu conosci bene i molti pericoli cui sono esposti e come il mondo e il diavolo li perseguitino, cercando di distruggere la loro dignità di figli di Dio e di buttarli nella sporcizia del peccato. Mamma, umilmente ti sup¬plichiamo: Vieni in aiuto dei nostri bambini e rivela loro l'arte meravigliosa della tua cura per loro. Accoglili nella bontà del tuo cuore. Aiutali ed assistili in tutte le difficoltà, specialmente nel momento della tentazione.
Preservali nella purezza ed insegna loro a lottare sempre per il bene. Tendi loro la tua mano e guidali verso Dio.
Allontana da loro le cattive compagnie e liberali da ogni male. Mantienili nella grazia santificante che hanno ricevuto nel Battesimo e fa' che non offendano mai Dio con il peccato mortale.
Carissima Madre, abbi cura delle nostre case e dei no¬stri figli. Fa' che non ci tro¬viamo mai nel bisogno del pane materiale e del cibo spirituale. Fa' che cresca in noi la fede, la speranza e la carità.
Promuovi in noi le abitudini cristiane della preghiera, la pratica delle buone opere e lo spirito di sacrificio.
Aiutaci ad avere l'atteggiamento cristiano di carità fraterna, di recìproco perdono e di solidarietà.
Che tu possa essere la Madre e la maestra dei nostri bambini. Fa' che possano vivere davvero come figli di Dio.
Conducili alla vocazione che il Padre Celeste ha previsto per loro fin dall'eternità. Guidali attraverso la vita
e stai al loro fianco nell'ora della morte.
Mamma, aiuta noi genitori ad essere vera immagine di Dio per i nostri figli, così che possano trovare in noi tutto il sostegno, l'amore, la sicurezza e la comprensione di cui hanno bisogno.
Vieni, stai con noi nella nostra casa. Fa' che sia come la tua casa a Nazareth, dove regnavano la pace, l'unità, la gioia e l'amore. Amen.
Nelle nostre mani, Dio ha messo il futuro della Chiesa e della società. Ci ha dato il potere di collaborare con Lui nella creazione, educa¬zione e formazione degli uomini e delle donne del futuro.
Consapevoli però della nostra responsabilità e della realtà della vita, ci sentiamo incapaci di porta¬re avanti da soli la grande missione che ci è stata affidata.
Quindi, Mamma, pieni di fiducia, ci inginocchiamo davanti a te per affidarti e consacrarti i nostri figli. Tu conosci bene i molti pericoli cui sono esposti e come il mondo e il diavolo li perseguitino, cercando di distruggere la loro dignità di figli di Dio e di buttarli nella sporcizia del peccato. Mamma, umilmente ti sup¬plichiamo: Vieni in aiuto dei nostri bambini e rivela loro l'arte meravigliosa della tua cura per loro. Accoglili nella bontà del tuo cuore. Aiutali ed assistili in tutte le difficoltà, specialmente nel momento della tentazione.
Preservali nella purezza ed insegna loro a lottare sempre per il bene. Tendi loro la tua mano e guidali verso Dio.
Allontana da loro le cattive compagnie e liberali da ogni male. Mantienili nella grazia santificante che hanno ricevuto nel Battesimo e fa' che non offendano mai Dio con il peccato mortale.
Carissima Madre, abbi cura delle nostre case e dei no¬stri figli. Fa' che non ci tro¬viamo mai nel bisogno del pane materiale e del cibo spirituale. Fa' che cresca in noi la fede, la speranza e la carità.
Promuovi in noi le abitudini cristiane della preghiera, la pratica delle buone opere e lo spirito di sacrificio.
Aiutaci ad avere l'atteggiamento cristiano di carità fraterna, di recìproco perdono e di solidarietà.
Che tu possa essere la Madre e la maestra dei nostri bambini. Fa' che possano vivere davvero come figli di Dio.
Conducili alla vocazione che il Padre Celeste ha previsto per loro fin dall'eternità. Guidali attraverso la vita
e stai al loro fianco nell'ora della morte.
Mamma, aiuta noi genitori ad essere vera immagine di Dio per i nostri figli, così che possano trovare in noi tutto il sostegno, l'amore, la sicurezza e la comprensione di cui hanno bisogno.
Vieni, stai con noi nella nostra casa. Fa' che sia come la tua casa a Nazareth, dove regnavano la pace, l'unità, la gioia e l'amore. Amen.
PREGHIERA DI UNA MADRE IN ATTESA DI UN FIGLIO
Ti glorifico, Padre Celeste, Dio Creatore, perché hai fatto grandi cose in me, ed un bambino nascerà dal mio grembo, frutto dell'amore che hai bene¬detto.
Gesù, Figlio di Dio, Tu che mi hai permesso di adorarti, piccolo, in una mangiatoia, Ti offro il mio bambino/la
mia bambina, Tuo fratello/ sorella. Arricchiscilo/la di bellissimi doni di natura e di grazia. Possa lui/lei esse¬re la nostra gioia in terra e la Tua gloria nell'eternità!
Spirito Santo, fammi vivere alla Tua ombra durante questi mesi benedetti del¬l'attesa, così che nulla di male possa accadere al mio bambino e che la sua anima possa essere pronta per diventare il Tuo santuario nel Battesimo.
E tu, Maria Regina delle madri, aiutami, ti prego, al momento del parto. Accet¬to, a partire da ora, la soffe¬renza che sopraggiungerà e ti chiedo di offrirla tutta al Signore, per il bene del mio bambino.
Mio Santo Angelo Custode e Santo Angelo Custode del mio bambino, vegliate su di noi. Amen.
Gesù, Figlio di Dio, Tu che mi hai permesso di adorarti, piccolo, in una mangiatoia, Ti offro il mio bambino/la
mia bambina, Tuo fratello/ sorella. Arricchiscilo/la di bellissimi doni di natura e di grazia. Possa lui/lei esse¬re la nostra gioia in terra e la Tua gloria nell'eternità!
Spirito Santo, fammi vivere alla Tua ombra durante questi mesi benedetti del¬l'attesa, così che nulla di male possa accadere al mio bambino e che la sua anima possa essere pronta per diventare il Tuo santuario nel Battesimo.
E tu, Maria Regina delle madri, aiutami, ti prego, al momento del parto. Accet¬to, a partire da ora, la soffe¬renza che sopraggiungerà e ti chiedo di offrirla tutta al Signore, per il bene del mio bambino.
Mio Santo Angelo Custode e Santo Angelo Custode del mio bambino, vegliate su di noi. Amen.
PREGHIERA PER I GENITORI
Signore, Ti ringrazio per il papa e la mamma che mi hai donato e che nel mio cuore ammiro così tanto. Fa' che io possa amarli e farli sentire amati sempre più. Accresci le loro gioie e non permettere che io di¬venti mai un peso per loro. Aiutami a percepire i loro momenti di stanchezza e preoccupazione, così che io possa essere il loro Simone di Cirene.
Signore, non lasciare che la disillusione li turbi o che lo scoraggìamento li travolga. Aiutali ad affrontare le loro responsabilità con rinnova¬to coraggio e sostienili nel miglior modo possibile. Fa' che possano essere fermi e severi quando necessario, senza, tuttavia, cessare di essere buoni. Fa' che non perdano la pazienza, ma che sappiano sempre come perdonare le mie debolezze. Signore, fa' che io non veda i loro difetti, ma solo le loro qualità. E che io possa non solo am¬mirare il loro buon esem¬pio, ma anche imitarlo. Mantienili, o Signore, nel Tuo amore. E fa' che la nostra famiglia viva unita sotto la Tua cura e le Tue benedizioni adesso ed in cielo per cantare il Tuo nome, o Padre dei padri. Amen.
Signore, non lasciare che la disillusione li turbi o che lo scoraggìamento li travolga. Aiutali ad affrontare le loro responsabilità con rinnova¬to coraggio e sostienili nel miglior modo possibile. Fa' che possano essere fermi e severi quando necessario, senza, tuttavia, cessare di essere buoni. Fa' che non perdano la pazienza, ma che sappiano sempre come perdonare le mie debolezze. Signore, fa' che io non veda i loro difetti, ma solo le loro qualità. E che io possa non solo am¬mirare il loro buon esem¬pio, ma anche imitarlo. Mantienili, o Signore, nel Tuo amore. E fa' che la nostra famiglia viva unita sotto la Tua cura e le Tue benedizioni adesso ed in cielo per cantare il Tuo nome, o Padre dei padri. Amen.
PREGHIERA PER LA FAMIGLIA
Signore, rendi la nostra casa un nido del Tuo amore. Fa' che non vi abiti alcuna amarezza, perché Tu ci benedici.
Fa' che non vi abiti alcun egoismo, perché Tu ci incoraggi.
Fa' che non vi abiti alcun rancore, perché Tu ci perdoni.
Fa' che non vi abiti alcuna solitudine, perché Tu sei con noi.
Fa' che possiamo e sappia¬mo sempre come incontrarTi, nella nostra routine quotidiana.
Fa' che ogni mattino sia l'inizio di un nuovo giorno di devozione e donazione. Fa' che ogni notte ci trovi sempre più uniti nell'amo¬re.
Rendi, Signore, la vita della nostra famiglia, che tu hai deciso di unire, una pagina piena di Te.
Signore, abbi cura dei nostri figli così che possano essere ciò che Tu vuoi che siano. Aiutaci ad istruirli e a gui¬darli, secondo le Tue vie. Fa' che possiamo dedicarci alla reciproca consolazione.
Fa' che possiamo fare dell'amore la ragione peramar-Ti di più.
Fa' che possiamo essere in grado di dare il meglio di noi stessi per essere una casa felice. E quando sorgerà il sole del grande giorno in cui Ti incontreremo, concedici di essere ancora e per sempre uniti a Te. Amen.
Fa' che non vi abiti alcun egoismo, perché Tu ci incoraggi.
Fa' che non vi abiti alcun rancore, perché Tu ci perdoni.
Fa' che non vi abiti alcuna solitudine, perché Tu sei con noi.
Fa' che possiamo e sappia¬mo sempre come incontrarTi, nella nostra routine quotidiana.
Fa' che ogni mattino sia l'inizio di un nuovo giorno di devozione e donazione. Fa' che ogni notte ci trovi sempre più uniti nell'amo¬re.
Rendi, Signore, la vita della nostra famiglia, che tu hai deciso di unire, una pagina piena di Te.
Signore, abbi cura dei nostri figli così che possano essere ciò che Tu vuoi che siano. Aiutaci ad istruirli e a gui¬darli, secondo le Tue vie. Fa' che possiamo dedicarci alla reciproca consolazione.
Fa' che possiamo fare dell'amore la ragione peramar-Ti di più.
Fa' che possiamo essere in grado di dare il meglio di noi stessi per essere una casa felice. E quando sorgerà il sole del grande giorno in cui Ti incontreremo, concedici di essere ancora e per sempre uniti a Te. Amen.
PREGHIERA PER LA PACE IN FAMIGLIA
Amabilissimo Gesù, i profeti Ti hanno proclamato Principe di Pace. Anche gli angeli hanno annunziato la pace agli uo¬mini quando sei nato. Sei morto sulla Croce per rap¬pacificare gli uomini con Dio. E il frutto più prezioso della Tua Passione è stata la pace che hai trasmesso agli Apostoli il giorno della Tua Resurrezione. Tu hai detto loro di portare la pace in tutte le case che avrebbero visitato. Dona anche a noi la pace che il mondo non può darci. Concedi che tutti noi, in questa famiglia, possiamo mantenere la pace interiore di una buona coscienza, così che fra di noi possano regnare la serenità e il Tuo amore.
La Tua divina provvidenza ci ha resi una famiglia e ci ha uniti intimamente attraver¬so sacri legami di sangue e grazia. Possa questa unione esistere veramente fra noi, qui sulla terra, e continuare anche in cielo. In particolar modo, dona¬mi la grazia di amare ed avere cura di tutta la mia famiglia. Preservaci dal¬l'odio, dall'impazienza, dal pericolo della sfiducia e delle cattive azioni, dalle discussioni e dai litigi. Dio di pace ed amore, concedici di godere della pace familiare tutti i giorni della nostra vita, così che un giorno possiamo raggiungere la vera pace alla Tua eterna presenza. Amen.
La Tua divina provvidenza ci ha resi una famiglia e ci ha uniti intimamente attraver¬so sacri legami di sangue e grazia. Possa questa unione esistere veramente fra noi, qui sulla terra, e continuare anche in cielo. In particolar modo, dona¬mi la grazia di amare ed avere cura di tutta la mia famiglia. Preservaci dal¬l'odio, dall'impazienza, dal pericolo della sfiducia e delle cattive azioni, dalle discussioni e dai litigi. Dio di pace ed amore, concedici di godere della pace familiare tutti i giorni della nostra vita, così che un giorno possiamo raggiungere la vera pace alla Tua eterna presenza. Amen.
CONSACRAZIONE DELLA CASA A NOSTRA SIGNORA AIUTO DEI CRISTIANI
Santissima Vergine Maria, tu che sei stata costituita da Dio come aiuto dei cristiani, noi ti scegliamo come Signora e Protettrice della nostra casa che a te oggi consacriamo. Degnati di mostrarci il tuo potente soccorso. Preserva questa casa da tutti i pe¬ricoli: fuoco, allagamenti, fulmini, tempeste, ladri, malfattori, guerra e tutte le calamità di cui sei a co¬noscenza.
Benedici, proteggi, difen¬di e conserva come tuoi figli, coloro che vivono in questa casa. Soprattutto, concedi loro la grazia più importante: vivere sempre nell'amicizia di Dio, evitan¬do il peccato. Dona loro la stessa fede che tu hai avuto nella Pa-
rola di Dio e l'amore con cui hai cresciuto tuo Figlio Gesù e che nutrì per tutti coloro per i quali Lui è morto sulla croce.
Maria, aiuto dei cristiani, prega per tutti coloro che abitano questa casa, consacrata a te. Amen.
Benedici, proteggi, difen¬di e conserva come tuoi figli, coloro che vivono in questa casa. Soprattutto, concedi loro la grazia più importante: vivere sempre nell'amicizia di Dio, evitan¬do il peccato. Dona loro la stessa fede che tu hai avuto nella Pa-
rola di Dio e l'amore con cui hai cresciuto tuo Figlio Gesù e che nutrì per tutti coloro per i quali Lui è morto sulla croce.
Maria, aiuto dei cristiani, prega per tutti coloro che abitano questa casa, consacrata a te. Amen.
Guarigione
Vuoi essere guarito?
Vuoi avere una guarigione completa ed integra?
Abbandonati nelle sue mani.
Solo Lui sa cos'è meglio per te.
Vuoi avere una guarigione completa ed integra?
Abbandonati nelle sue mani.
Solo Lui sa cos'è meglio per te.
Una preghiera del Beato Charles de Foucauld
"Padre, mi abbandono a Te, fa'di me ciò che ti piace. Qualsiasi cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature: non desidero nient 'altro, mio Dio. Rimetto l'anima mia nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo.
E' per me un'esigenza di amore,
il donarmi a Te,
l'affidarmi alle tue mani,
senza misura, con infinita fiducia:
perchè Tu sei mio Padre".
purché la tua volontà si compia in me, e in tutte le tue creature: non desidero nient 'altro, mio Dio. Rimetto l'anima mia nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo.
E' per me un'esigenza di amore,
il donarmi a Te,
l'affidarmi alle tue mani,
senza misura, con infinita fiducia:
perchè Tu sei mio Padre".
Petali di Rosa
Mese di preghiera : 1-31 ottobre
Per chiedere l'impossibile alla divina Provvidenza per intercessione di Santa Teresa
di Gesù Bambino e del Volto Santo,dottore della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
"Ti benedico, o Padre (.,.), perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli". (Mt 11, 25) Dio Padre nostro, noi sappiamo che Tu accogli presso di Te coloro che in questo mondo ti servono come figli fedeli, perciò noi invochiamo santa Teresa in virtù del suo amore per Te. La sua Hducia incondizionata e il suo abbandono di bambina le facevano sperare "che Tu avresti fatto la sua volontà in cielo, poiché ella aveva fatto la tua sulla terra". Io ti supplico di esaudire la preghiera che ti rivolgo con fiducia ed abbandono, confidando nella sua intercessione.
Padre Nostro ...
Signore Gesù, Tu sei "mio Signore e mio Dio!"(Gv 20, 28)
Signore Gesù, Tu sei Dio nato da Dio, Dio vero generato da Dio vero, generato ma non creato. Tu sei il Figlio unico di Dio, mio Signore e mio Salvatore. Tu sei risorto e vivo per sempre. Ricordati che santa Teresa ha consumato la sua vita per amore tuo e per la salvezza delle anime. Lei voleva "passare il suo ciclo a fare del bene sulla terra". Poiché Teresa è stata tua sposa, desiderosa della tua Gloria, noi la preghiamo. Io mi rimetto a Te e ti supplico di esaudire la preghiera che ti rivolgo con sottomissione e amore, confidando nella sua intercessione.
Ave Maria... (xlO)
"Lo Spirito Santo(...) v'insegnerà ogni cosa". (Gv 14, 26) Dolce Spirito Consolatorc, Tu sei il Signore che dona la vita. Con il Padre e il Figlio, Tu ricevi la stessa adorazione e la stessa gloria. Tu sei la sorgente dell'Amore. Grazie a Te, Teresa fu colmata di ispirazioni divine, alle quali rispose con totale docilità, e divenne santa. Ora che lei "trascorre la svia eternità" ad intercedere per noi, noi la preghiamo. Io ti chiedo, per sua intercessione, d'ispirare i miei desideri e d'insegnarmi a pregare nella stanza intcriore del mio cuore dove Tu abiti.
Gloria al Padre ...
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, patrona delle missioni, insieme a san Francesco Saverio, e dottore della Chiesa, considera la fiducia che ho in te, accogli i miei desideri e presentali alla Santissima Trinità. Intercedi per me presso la Santa Vergine Maria che, nell'ora della prova, venne a sorriderti come una madre. Ascolta in particolare coloro che sono nel dolore e che soffrono più di me. Uniscimi a tutti coloro che ti pregano, come a dei fratelli. Insegnami la pazienza, la perseveranza, il coraggio e ad offrire la mia sofferenza. Mediante le grazie che desidero, se tale è la volontà della Santissima Trinità, ottienimi di essere fortificato nella preghiera quotidiana e di essere aiutato al momento della morte, per passare da questo mondo all'infinita pace del Padre e conoscere la gioia dei figli di Dio per l'eternità.
Amen, amen, amen !
Per chiedere l'impossibile alla divina Provvidenza per intercessione di Santa Teresa
di Gesù Bambino e del Volto Santo,dottore della Chiesa.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
"Ti benedico, o Padre (.,.), perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli". (Mt 11, 25) Dio Padre nostro, noi sappiamo che Tu accogli presso di Te coloro che in questo mondo ti servono come figli fedeli, perciò noi invochiamo santa Teresa in virtù del suo amore per Te. La sua Hducia incondizionata e il suo abbandono di bambina le facevano sperare "che Tu avresti fatto la sua volontà in cielo, poiché ella aveva fatto la tua sulla terra". Io ti supplico di esaudire la preghiera che ti rivolgo con fiducia ed abbandono, confidando nella sua intercessione.
Padre Nostro ...
Signore Gesù, Tu sei "mio Signore e mio Dio!"(Gv 20, 28)
Signore Gesù, Tu sei Dio nato da Dio, Dio vero generato da Dio vero, generato ma non creato. Tu sei il Figlio unico di Dio, mio Signore e mio Salvatore. Tu sei risorto e vivo per sempre. Ricordati che santa Teresa ha consumato la sua vita per amore tuo e per la salvezza delle anime. Lei voleva "passare il suo ciclo a fare del bene sulla terra". Poiché Teresa è stata tua sposa, desiderosa della tua Gloria, noi la preghiamo. Io mi rimetto a Te e ti supplico di esaudire la preghiera che ti rivolgo con sottomissione e amore, confidando nella sua intercessione.
Ave Maria... (xlO)
"Lo Spirito Santo(...) v'insegnerà ogni cosa". (Gv 14, 26) Dolce Spirito Consolatorc, Tu sei il Signore che dona la vita. Con il Padre e il Figlio, Tu ricevi la stessa adorazione e la stessa gloria. Tu sei la sorgente dell'Amore. Grazie a Te, Teresa fu colmata di ispirazioni divine, alle quali rispose con totale docilità, e divenne santa. Ora che lei "trascorre la svia eternità" ad intercedere per noi, noi la preghiamo. Io ti chiedo, per sua intercessione, d'ispirare i miei desideri e d'insegnarmi a pregare nella stanza intcriore del mio cuore dove Tu abiti.
Gloria al Padre ...
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, patrona delle missioni, insieme a san Francesco Saverio, e dottore della Chiesa, considera la fiducia che ho in te, accogli i miei desideri e presentali alla Santissima Trinità. Intercedi per me presso la Santa Vergine Maria che, nell'ora della prova, venne a sorriderti come una madre. Ascolta in particolare coloro che sono nel dolore e che soffrono più di me. Uniscimi a tutti coloro che ti pregano, come a dei fratelli. Insegnami la pazienza, la perseveranza, il coraggio e ad offrire la mia sofferenza. Mediante le grazie che desidero, se tale è la volontà della Santissima Trinità, ottienimi di essere fortificato nella preghiera quotidiana e di essere aiutato al momento della morte, per passare da questo mondo all'infinita pace del Padre e conoscere la gioia dei figli di Dio per l'eternità.
Amen, amen, amen !
LA GRANDE PROMESSA DI S.GIUSEPPE I SETTE DOLORI E GIOIE DI S.GIUSEPPE
Fra Giovanni da Fano (1469-1539), uno dei promotori della Riforma che diede origine al nuovo ramo francescano dei Cappucci¬ni, scrive di aver appreso da un Frate Minore dell'Osservanza, degno di fede, come San Giuseppe, dopo aver salvato da sicura morte per naufragio due Frati del detto ordine, disse loro: "lo sono San Giuseppe, degnissimo sposo della beatissima Madre di Dio, al quale tanto vi siete racco¬mandati..."
"Qualunque persona dirà ogni giorno, tutto un anno, sette Pater noster è sette Ave Maria a riverenza dei sette dolori che io ebbi nel mondo, otterrà da Dio ogni grazia, purché sia giusta (ossia conveniente);"
1) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della maternità di Maria Vergine.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
2) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della nascita di Gesù Bambino.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
3) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della circoncisione di Gesù Bambino.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
4) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della profezia di Simeone.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
5) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della fuga in Egitto.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
6) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione del ritorno dall'Egitto.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
7) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia chs provasti in occasione dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
"Qualunque persona dirà ogni giorno, tutto un anno, sette Pater noster è sette Ave Maria a riverenza dei sette dolori che io ebbi nel mondo, otterrà da Dio ogni grazia, purché sia giusta (ossia conveniente);"
1) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della maternità di Maria Vergine.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
2) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della nascita di Gesù Bambino.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
3) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della circoncisione di Gesù Bambino.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
4) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della profezia di Simeone.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
5) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione della fuga in Egitto.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
6) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia che provasti in occasione del ritorno dall'Egitto.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
7) Giuseppe santo, per il dolore e la gioia chs provasti in occasione dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio.
Assistimi paternamente in vita e in morte.
Padre nostro, Ave Maria.
ATTO DI CONSACRAZIONE E DI AFFIDAMENTO DELL'ITALIA A SAN GIUSEPPE
San Giuseppe, sposo di Maria SS.ma, Madre di Gesù e Madre dell'umanità, che ha voluto la nostra Italia disseminata dei suoi Santuari, e che sempre ha guardato ad essa con lo stesso amore di predilezione con cui l'ha guardata Gesù, che volle sede stabile del suo Vicario in terra, il Papa.
A te, oggi, noi consacriamo e affidiamo questa amata Italia e la sue famiglie.
Custodiscila, difendila,
proteggila!
sia pura la fede;
siano santi i Pastori;
siano copiose le vocazioni;
sia sacra e difesa la vita
siano sani i costumi siano ordinate le famiglie;
sia cristiana la scuola;
siano illuminati i governanti;
regni ovunque amore,
giustizia e pace.
Custodisci, difendi, proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, i nostri giovani, speranza di un mondo migliore, e gli anzia¬ni, radici della nostra fede e maestri di vita.
Ottienici con la tua potente intercessione, unita a quella della tua SS.ma Sposa, Uomini nuovi che abbiano il coraggio di abrogare le inique leggi contro Dio e contro l'uomo, ereditate da un triste ed oscuro passato.
Con la tua protezione, o San Giuseppe, continui l'Italia ad essere centro vivo e di civiltà cristiana, faro di luce evangelica a tutto il mondo, terra di santi per la gloria del Padre Celeste e per al salvezza di tutti gli uomini.
E, come un tempo scam¬pasti dalla morte la minac¬ciata vita del Bambino Gesù, così difendi la Santa Chiesa di Dio e la fede del¬le nostre famiglie da tutte le oscure insidie del male.
Gesù, Giuseppe e Maria, benedite, proteggete, salvate l'Italia! Ritorni con il vostro aiuto e "per la vostra intercessione" a spalancare le porte a Cristo. Amen.
A te, oggi, noi consacriamo e affidiamo questa amata Italia e la sue famiglie.
Custodiscila, difendila,
proteggila!
sia pura la fede;
siano santi i Pastori;
siano copiose le vocazioni;
sia sacra e difesa la vita
siano sani i costumi siano ordinate le famiglie;
sia cristiana la scuola;
siano illuminati i governanti;
regni ovunque amore,
giustizia e pace.
Custodisci, difendi, proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, i nostri giovani, speranza di un mondo migliore, e gli anzia¬ni, radici della nostra fede e maestri di vita.
Ottienici con la tua potente intercessione, unita a quella della tua SS.ma Sposa, Uomini nuovi che abbiano il coraggio di abrogare le inique leggi contro Dio e contro l'uomo, ereditate da un triste ed oscuro passato.
Con la tua protezione, o San Giuseppe, continui l'Italia ad essere centro vivo e di civiltà cristiana, faro di luce evangelica a tutto il mondo, terra di santi per la gloria del Padre Celeste e per al salvezza di tutti gli uomini.
E, come un tempo scam¬pasti dalla morte la minac¬ciata vita del Bambino Gesù, così difendi la Santa Chiesa di Dio e la fede del¬le nostre famiglie da tutte le oscure insidie del male.
Gesù, Giuseppe e Maria, benedite, proteggete, salvate l'Italia! Ritorni con il vostro aiuto e "per la vostra intercessione" a spalancare le porte a Cristo. Amen.
AVE GIUSEPPE
AVE o Giuseppe, pieno della Grazia divina, il Salvatore ha riposato fra le tue braccia ed è cresciuto sot¬to i tuoi occhi. Benedetto sei tu fra tutti gli uomini e Benedetto è il Figlio della tua Vergine sposa Gesù. San Giuseppe, scelto come padre dell'Unigenito Figlio di Dio, prega per noi presi dalle preoccupazioni di famiglia, di salute e di lavoro, fino ali'ultimo nostro giorno e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen
AVE GIUSEPPE,
FIGLIO DI DAVIDE
SCELTO DAL PADRE,
CUSTODE DEL FIGLIO.
TU SEI BENEDETTO
TRA GLI UOMINI
E BENEDETTO È
IL TUO AMATO GESÙ.
GIUSTO TRA I GIUSTI,
SPOSO DI MARIA
PREGA PER
NOI PECCATORI
ADESSO E NELL'ORA
DELLA NOSTRA MORTE
COSI' SIA.
CARO PAPA', TU SAI
CARO PAPA', TU PUOI
CARO PAPAì, TU VEDI
CARO PAPA' TU PROVVEDI.
AVE GIUSEPPE,
FIGLIO DI DAVIDE
SCELTO DAL PADRE,
CUSTODE DEL FIGLIO.
TU SEI BENEDETTO
TRA GLI UOMINI
E BENEDETTO È
IL TUO AMATO GESÙ.
GIUSTO TRA I GIUSTI,
SPOSO DI MARIA
PREGA PER
NOI PECCATORI
ADESSO E NELL'ORA
DELLA NOSTRA MORTE
COSI' SIA.
CARO PAPA', TU SAI
CARO PAPA', TU PUOI
CARO PAPAì, TU VEDI
CARO PAPA' TU PROVVEDI.
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
Ave, Giuseppe, uomo giusto, la Sapienza è con te. Tu sei benedetto fra tutti gli uomini e benedetto è il frutto di Maria tua Sposa fedele, Gesù.
San Giuseppe, degno padre putativo di Gesù, prega per noi peccatori e ottienici la divina Sapienza, adesso e nell'ora della nostra morte.Amen.
Questa preghiera si reciti 3 volte.
San Giuseppe, degno padre putativo di Gesù, prega per noi peccatori e ottienici la divina Sapienza, adesso e nell'ora della nostra morte.Amen.
Questa preghiera si reciti 3 volte.
A San Giuseppe
S. Giuseppe sposo dolcissimo di Maria, Padre putativo di Gesù della divina provvidenza, custode della S.Chiesa, a te ricorriamo per essere rivestiti delle tue virtù: della tua fede, della tua umiltà, della tua obbedienza, della tua pazienza, del tuo silenzio adorante e del tuo spirito di abbando¬no. Difendici da tutti gli assalti del maligno e provvedi alle nostre necessità spi¬rituali e materiali affinchè possiamo cercare unica¬mente il Regno di Dio e servire al trionfo del Cuore Immacolato di Maria, tua SS. sposa. S. Giuseppe: prega per noi.
PREGHIERE ALLA SS. TRINITÀ
Litanie di S. Giuseppe
Eterno Divin Padre, per l'amore che portasti a San Giuseppe, eletto fra tutti a rappresentarti in terra abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Eterno Divin Figlio, per l'amore che portasti a San Giuseppe, tuo fedelissimo
abbi pietà di me custode in terra, abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Eterno Divino Spirito, per l'amore che portasti a San Giuseppe, il quale con tanta sollecitudine custodì Maria SS. tua prediletta Sposa, abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Si termini con le seguenti invocazioni:
O eccelso sposo di Maria e Padre putativo
di Gesù, per il tesoro della tua perfettissima
obbedienza a Dio........abbi pietà di me.
Per la tua vita piena di meriti esaudiscimi
Per il potentissimo Nome........aiutami
Per il tuo clementissimo cuore...usami bontà
Per le tue sante lacrime...abbi pietà delle lacrime mie
Per i tuoi grandi dolori....abbi pietà della mia sofferenza
Per le tue gioie........consola il mio cuore
O San Giuseppe....ascoltami
O San Giuseppe....esaudiscimi
O San Giuseppe.....abbi pietà di me
Da ogni male dell'anima e del corpo.....liberami
Da ogni pericolo e disgrazia....salvami
Soccorrimi con la tua santa protezione e, nella tua misericordia e potenza, ottienimi dal Signore quello che mi è necessario e particolarmente la grazia di cui ho bisogno.
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Si reciti il Credo, e, soprattutto, si procuri di accostarsi ai SS. Sacramenti.
Eterno Divin Padre, per l'amore che portasti a San Giuseppe, eletto fra tutti a rappresentarti in terra abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Eterno Divin Figlio, per l'amore che portasti a San Giuseppe, tuo fedelissimo
abbi pietà di me custode in terra, abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Eterno Divino Spirito, per l'amore che portasti a San Giuseppe, il quale con tanta sollecitudine custodì Maria SS. tua prediletta Sposa, abbi pietà di me
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Si termini con le seguenti invocazioni:
O eccelso sposo di Maria e Padre putativo
di Gesù, per il tesoro della tua perfettissima
obbedienza a Dio........abbi pietà di me.
Per la tua vita piena di meriti esaudiscimi
Per il potentissimo Nome........aiutami
Per il tuo clementissimo cuore...usami bontà
Per le tue sante lacrime...abbi pietà delle lacrime mie
Per i tuoi grandi dolori....abbi pietà della mia sofferenza
Per le tue gioie........consola il mio cuore
O San Giuseppe....ascoltami
O San Giuseppe....esaudiscimi
O San Giuseppe.....abbi pietà di me
Da ogni male dell'anima e del corpo.....liberami
Da ogni pericolo e disgrazia....salvami
Soccorrimi con la tua santa protezione e, nella tua misericordia e potenza, ottienimi dal Signore quello che mi è necessario e particolarmente la grazia di cui ho bisogno.
Padre nostro, Ave, o Maria, Gloria al Padre
Si reciti il Credo, e, soprattutto, si procuri di accostarsi ai SS. Sacramenti.
NOVENA A San Giuseppe
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
1) O San Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinchè m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. È vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che sono forse il giusto castigo dei miei peccati. Riconoscendomi colpevole, dovrò per questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore? «Ah! no - mi risponde la tua grande devota Santa Teresa - no certo, o poveri pec¬catori. Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace intercessione del Patriarca S. Giuseppe; andate con vera fede da Lui e resterete certamente esauditi nelle vostre domande». Con tanta fiducia, mi presen¬to, quindi, davanti a Te e imploro misericordia e pietà. Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe prestami soccorso nelle mie tribolazioni.
Supplisci alla mia mancan¬za e, potente come sei, fa che, ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che
imploro, possa ritornare al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
2) Non dimenticare, o misericordioso S. Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che fosse, è ricorsa a te, rimanendo delusa nella fede e nella speranza in te riposte. Queste grazie e favori hai ot¬tenuto agli afflitti! Ammalati, oppressi, calunniati, traditi, abbandonati, ricorrendo alla tua protezione sono stati esauditi. Deh! non permettere, o gran Santo che io abbia a essere il solo, fra tanti, a ri¬manere privo del tuo conforto. Mostrati buono e generoso anche verso di me, e io, ringraziandoti, esalterò in te la bontà e la misericordia del Signore.
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
3) O eccelso Capo della Sacra Famiglia, io ti venero profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle ingiustizie da cui è oppresso. Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato, da te, o glorioso Santo. Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza io domando, prometto di diffondere la devozione verso di te, di aiutare e sostenere le opere che, nel tuo Nome, sorgono a sollievo di tanti infelici e dei poveri morenti. O. S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore!
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
1) O San Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinchè m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. È vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che sono forse il giusto castigo dei miei peccati. Riconoscendomi colpevole, dovrò per questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore? «Ah! no - mi risponde la tua grande devota Santa Teresa - no certo, o poveri pec¬catori. Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace intercessione del Patriarca S. Giuseppe; andate con vera fede da Lui e resterete certamente esauditi nelle vostre domande». Con tanta fiducia, mi presen¬to, quindi, davanti a Te e imploro misericordia e pietà. Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe prestami soccorso nelle mie tribolazioni.
Supplisci alla mia mancan¬za e, potente come sei, fa che, ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che
imploro, possa ritornare al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
2) Non dimenticare, o misericordioso S. Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che fosse, è ricorsa a te, rimanendo delusa nella fede e nella speranza in te riposte. Queste grazie e favori hai ot¬tenuto agli afflitti! Ammalati, oppressi, calunniati, traditi, abbandonati, ricorrendo alla tua protezione sono stati esauditi. Deh! non permettere, o gran Santo che io abbia a essere il solo, fra tanti, a ri¬manere privo del tuo conforto. Mostrati buono e generoso anche verso di me, e io, ringraziandoti, esalterò in te la bontà e la misericordia del Signore.
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
3) O eccelso Capo della Sacra Famiglia, io ti venero profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle ingiustizie da cui è oppresso. Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato, da te, o glorioso Santo. Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza io domando, prometto di diffondere la devozione verso di te, di aiutare e sostenere le opere che, nel tuo Nome, sorgono a sollievo di tanti infelici e dei poveri morenti. O. S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore!
Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre
ROSARIO IN ONORE DI S.GIUSEPPE
(AVE a S.GIUSEPPE sul modello dell'AVE a Maria SS.)
AVE, o Giuseppe
uomo giusto,
Sposo verginale di MARIA
e padre davidico del Messia;
Tu sei benedetto
fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: GESÙ.
SAN GIUSEPPE,
patrono della Chiesa
universale,
custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia
divina,
e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora e sempre, nei secoli dei secoli, Amen.
Presentazione del Mistero di San Giuseppe, con riferimento al Vangelo e un brevissimo commento di attuazione.
PREGHIAMO PER IL PAPA:
II Signore Lo conservi, Gli doni vigore, Lo renda felice sulla terra e Lo preservi da ogni male. Amen.
PRIMO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe
L'UOMO GIUSTO agli occhi di Dio MI 1,18-21.24.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insie¬me si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo dei Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te
Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiama¬to Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Riflessione: Dunque S. Giuseppe aderì, con piena fiducia, al progetto di Dio su di sé. Ci lasciamo anche noi guidare nelle nostre scelte dalla Parola di Dio, dalla Parola della Chiesa?
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
SECONDO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe LO SPOSO VERGINALE di Maria SS. LC 1,34-38.
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo» Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la poten¬za dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo parti da lei.
Riflessione: II matrimonio, tra Battezzati, può essere vissuto cristianamente, degnamente in due sole maniere, sempre, evidentemente, di comune accordo degli sposi (la comunione degli spiriti è necessaria assolutamente negli sposi): può essere vissuto responsabilmente aperto alla procreazione o verginalmente, per una speciale missione per il Regno di Dio. Gli sposi cristiani, secondo S. Paolo, 1 Cor. 7,29, non dovrebbero più considerarsi di questo mondo.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
TERZO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL FIDENTE PROFUGO nella terra di Egitto MT 2,13-15.
Fuga in Egitto e strage degli innocenti
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggì in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Riflessione: Al terzo mistero: Per difendere i propri figli nella loro vita materiale, non solo, ma soprattutto nella loro vita morale e spirituale, i genitori cristiani debbono affrontare ogni sacrificio. Troppi "erodi" circolano, oggi, nel mondo con sommo pericolo, soprattutto, per i piccoli.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
QUARTO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL SAGGIO CAPO della Santa Famiglia di Nazareth
Mt 13,53-55a; Mc6,1-3a; Le 2,51-52.
Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di loses, di Giuda e di Simeone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo amore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Riflessione: Una famiglia si regge sulla saggezza del capo: quando c'è dialogo per illuminarsi a vicenda, e quando c'è preghiera comune per essere illuminati dall'alto.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
QUINTO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL FEDELE OSSERVANTE delle feste religiose Le 2,41-43.
"I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa della Pasqua. Quando ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Riflessione: Dunque anche la religione va vissuta "insieme" in famiglia. I genitori non debbono dire ai figli: "Va a messa... va in chiesa... va a confessarti... dì le preghiere! (quando i genitori compiono ancora questo dovere di richiamare i figli). I genitori debbono invece dire ai figli: "Andiamo a Messa... 'Andiamo a connfessarci... diciamo insieme le preghiere". La vita familiare è una vita d'insieme, è qualche cosa di fortemente sentito e vissuto comunitariamente.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
AVE, o Giuseppe
uomo giusto,
Sposo verginale di MARIA
e padre davidico del Messia;
Tu sei benedetto
fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: GESÙ.
SAN GIUSEPPE,
patrono della Chiesa
universale,
custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia
divina,
e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio,
ora e sempre, nei secoli dei secoli, Amen.
Presentazione del Mistero di San Giuseppe, con riferimento al Vangelo e un brevissimo commento di attuazione.
PREGHIAMO PER IL PAPA:
II Signore Lo conservi, Gli doni vigore, Lo renda felice sulla terra e Lo preservi da ogni male. Amen.
PRIMO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe
L'UOMO GIUSTO agli occhi di Dio MI 1,18-21.24.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insie¬me si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo dei Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te
Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiama¬to Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Riflessione: Dunque S. Giuseppe aderì, con piena fiducia, al progetto di Dio su di sé. Ci lasciamo anche noi guidare nelle nostre scelte dalla Parola di Dio, dalla Parola della Chiesa?
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
SECONDO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe LO SPOSO VERGINALE di Maria SS. LC 1,34-38.
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo» Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la poten¬za dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo parti da lei.
Riflessione: II matrimonio, tra Battezzati, può essere vissuto cristianamente, degnamente in due sole maniere, sempre, evidentemente, di comune accordo degli sposi (la comunione degli spiriti è necessaria assolutamente negli sposi): può essere vissuto responsabilmente aperto alla procreazione o verginalmente, per una speciale missione per il Regno di Dio. Gli sposi cristiani, secondo S. Paolo, 1 Cor. 7,29, non dovrebbero più considerarsi di questo mondo.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
TERZO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL FIDENTE PROFUGO nella terra di Egitto MT 2,13-15.
Fuga in Egitto e strage degli innocenti
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggì in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Riflessione: Al terzo mistero: Per difendere i propri figli nella loro vita materiale, non solo, ma soprattutto nella loro vita morale e spirituale, i genitori cristiani debbono affrontare ogni sacrificio. Troppi "erodi" circolano, oggi, nel mondo con sommo pericolo, soprattutto, per i piccoli.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
QUARTO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL SAGGIO CAPO della Santa Famiglia di Nazareth
Mt 13,53-55a; Mc6,1-3a; Le 2,51-52.
Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di loses, di Giuda e di Simeone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo amore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Riflessione: Una famiglia si regge sulla saggezza del capo: quando c'è dialogo per illuminarsi a vicenda, e quando c'è preghiera comune per essere illuminati dall'alto.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
QUINTO MISTERO
Si contempla S. Giuseppe IL FEDELE OSSERVANTE delle feste religiose Le 2,41-43.
"I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa della Pasqua. Quando ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Riflessione: Dunque anche la religione va vissuta "insieme" in famiglia. I genitori non debbono dire ai figli: "Va a messa... va in chiesa... va a confessarti... dì le preghiere! (quando i genitori compiono ancora questo dovere di richiamare i figli). I genitori debbono invece dire ai figli: "Andiamo a Messa... 'Andiamo a connfessarci... diciamo insieme le preghiere". La vita familiare è una vita d'insieme, è qualche cosa di fortemente sentito e vissuto comunitariamente.
Padre Nostro
10 Ave, o Giuseppe
Gloria al Padre
San Giuseppe
"Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà certamente concessa,chi vuol credere faccia la prova affinchè si persuada". (SantaTeresa d'Avila)
Normalmente non si ha, anche tra i buoni cristiani, un'idea ed un concetto abbastanza preciso di San Giuseppe. Forse questo è dovuto al fatto che Egli è così vicino a Gesù e a Maria, che tanta luce diffondono intorno a loro, da portare in secondo piano la figura di San Giuseppe ed è perciò che molti lo degnano appena di uno sguardo ed è già tanto se si arrivi a questo.
Avviene a questo proposito un fenomeno strano e quasi incomprensibile riguardo alla figura di questo Santo e cioè questo: restiamo stupiti ed ammirati di fronte all'ardore apostolico di un San Paolo o al serafico amore di San Francesco d'Assisi oppure alla semplicità incantevole di Santa Teresina di Lisieux, e poi restiamo indifferenti o quasi davanti alla figura sovrumana di San Giuseppe.
Eppure questo grande Santo, lo possiamo dire con certezza, riunisce in se stesso, in grado sommo e irrangiungibile tutte le virtù, le bellezze ed i pregi che vediamo presenti in questi Santi che abbiamo appena citato.
Così afferma per esempio San Gregorio Nazianzeno "Dio ha concentrato in San Giuseppe gli splendori di tutti i Santi".
Soffermandoci un attimo su questo, la risposta che possiamo darci è che San Giuseppe non è conosciuto e apprezzato come merita perché non è sufficientemente studiato e soprattutto proposto a noi cristiani.
Potremmo fare esperienza di una scoperta meravigliosa, e la nostra anima potrebbe trarre grande giovamento nel contemplarne le bellezze interiori e insieme a questi tesori, le virtù, che prese ad esempio, ci farebbero più spedito il nostro cammino spirituale e ci renderebbero di conseguenza più agevole la vita di ogni giorno.
A conferma di quanto sopra esposto, vediamo che cosa ci dicono altri santi sul Padre verginale di Gesù. Il pio e dotto domenicano Isidoro degli Isolani (1522) ci dice che San Giuseppe riunì in se stesso le prerogative di tutti i nove cori degli angeli.
Se a noi fosse data la grazia di poter penetrare nell'interno di questo Santo, godremmo nel vedere i sentimenti, e di quale bellezza, il Signore ha adomato il cuore di Colui che doveva essere, come dice San Bernardo: "II dolce conforto della Madre sua, il provvido custode e sostegno della sua umanità, il fedelissimo ed unico cooperatore in terra del grande e misterioso suo disegno:
L'INCARNAZIONE REDENTRICE".
Ma oltre San Bernardo, anche Santa Teresa d'Avila ci sprona nella sua "Autobiografia" al capitolo VI dove ci dice: "Vorrei persuadere tutti ad essere devoti di questo glorioso Santo. Per la grande esperienza che ho dei beni che ci ottiene da Dio, non ho mai conosciuto persona che gli sia devota e lo veneri in modo particolare che non abbia poi visto avvantaggiarsi nella virtù, poiché Egli giova moltissimo alle anime che si raccomandano a Lui", e ancora ci dice Santa Teresa in un altro passo della sua "Autobiografia":
"Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà certamente concessa, chi vuoi credere faccia la prova affinchè si persuada.
Questo è quello che ci insegnano i Santi e i maestri di grande levatura spirituale che ci invitano ad amare San Giuseppe ed a imitarLo, soprattutto ad invocarlo nelle necessità più o meno gravi di ogni giorno.
Coraggio comunque! Questo grande Santo attende solo la nostra richiesta d'aiuto, e se non lo abbiamo mai fatto cominciamo da questo momento, se lo abbiamo fatto tiepidamente facciamolo con più ardore e anche noi sentiremo, in quel momento, la sua paterna ed amorevole presenza nella nostra vita.
Normalmente non si ha, anche tra i buoni cristiani, un'idea ed un concetto abbastanza preciso di San Giuseppe. Forse questo è dovuto al fatto che Egli è così vicino a Gesù e a Maria, che tanta luce diffondono intorno a loro, da portare in secondo piano la figura di San Giuseppe ed è perciò che molti lo degnano appena di uno sguardo ed è già tanto se si arrivi a questo.
Avviene a questo proposito un fenomeno strano e quasi incomprensibile riguardo alla figura di questo Santo e cioè questo: restiamo stupiti ed ammirati di fronte all'ardore apostolico di un San Paolo o al serafico amore di San Francesco d'Assisi oppure alla semplicità incantevole di Santa Teresina di Lisieux, e poi restiamo indifferenti o quasi davanti alla figura sovrumana di San Giuseppe.
Eppure questo grande Santo, lo possiamo dire con certezza, riunisce in se stesso, in grado sommo e irrangiungibile tutte le virtù, le bellezze ed i pregi che vediamo presenti in questi Santi che abbiamo appena citato.
Così afferma per esempio San Gregorio Nazianzeno "Dio ha concentrato in San Giuseppe gli splendori di tutti i Santi".
Soffermandoci un attimo su questo, la risposta che possiamo darci è che San Giuseppe non è conosciuto e apprezzato come merita perché non è sufficientemente studiato e soprattutto proposto a noi cristiani.
Potremmo fare esperienza di una scoperta meravigliosa, e la nostra anima potrebbe trarre grande giovamento nel contemplarne le bellezze interiori e insieme a questi tesori, le virtù, che prese ad esempio, ci farebbero più spedito il nostro cammino spirituale e ci renderebbero di conseguenza più agevole la vita di ogni giorno.
A conferma di quanto sopra esposto, vediamo che cosa ci dicono altri santi sul Padre verginale di Gesù. Il pio e dotto domenicano Isidoro degli Isolani (1522) ci dice che San Giuseppe riunì in se stesso le prerogative di tutti i nove cori degli angeli.
Se a noi fosse data la grazia di poter penetrare nell'interno di questo Santo, godremmo nel vedere i sentimenti, e di quale bellezza, il Signore ha adomato il cuore di Colui che doveva essere, come dice San Bernardo: "II dolce conforto della Madre sua, il provvido custode e sostegno della sua umanità, il fedelissimo ed unico cooperatore in terra del grande e misterioso suo disegno:
L'INCARNAZIONE REDENTRICE".
Ma oltre San Bernardo, anche Santa Teresa d'Avila ci sprona nella sua "Autobiografia" al capitolo VI dove ci dice: "Vorrei persuadere tutti ad essere devoti di questo glorioso Santo. Per la grande esperienza che ho dei beni che ci ottiene da Dio, non ho mai conosciuto persona che gli sia devota e lo veneri in modo particolare che non abbia poi visto avvantaggiarsi nella virtù, poiché Egli giova moltissimo alle anime che si raccomandano a Lui", e ancora ci dice Santa Teresa in un altro passo della sua "Autobiografia":
"Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe verrà certamente concessa, chi vuoi credere faccia la prova affinchè si persuada.
Questo è quello che ci insegnano i Santi e i maestri di grande levatura spirituale che ci invitano ad amare San Giuseppe ed a imitarLo, soprattutto ad invocarlo nelle necessità più o meno gravi di ogni giorno.
Coraggio comunque! Questo grande Santo attende solo la nostra richiesta d'aiuto, e se non lo abbiamo mai fatto cominciamo da questo momento, se lo abbiamo fatto tiepidamente facciamolo con più ardore e anche noi sentiremo, in quel momento, la sua paterna ed amorevole presenza nella nostra vita.
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore: e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ogn'ora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinchè con il tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine incielo. Amen.
Questa preghiera eseguita alla fine del rosario si ottengono 200 giorni di indulgenza.
E' la preghiera per ottenera la purezza.
Questa preghiera eseguita alla fine del rosario si ottengono 200 giorni di indulgenza.
E' la preghiera per ottenera la purezza.
SUPPLICA ALLA VERGINE DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, (in questo giorno solenne *) (1) effondiamo gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. * Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti quale sei, * Regina di pace e di perdono.
Ave, o Maria
(1) Solo l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia!
O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, * dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, * per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia!
Ave, o Maria
Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani * tutti i tesori delle Sue grazie * e delle Sue misericordie.
Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.*
Tu sei l’onnipotente per grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli, perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave, o Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo*) (1). * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. * Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei * e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen.
Salve, Regina.
(1) Solo l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
O Augusta Regina delle Vittorie, * o Sovrana del Cielo e della Terra, * al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, * o Regina gloriosa del Rosario, * noi devoti figli tuoi, * raccolti nel tuo Tempio di Pompei, (in questo giorno solenne *) (1) effondiamo gli affetti del nostro cuore * e con confidenza di figli * ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, * dove siedi Regina, * volgi, o Maria, * il tuo sguardo pietoso * su di noi, sulle nostre famiglie, * sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. * Ti prenda compassione * degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. * Vedi, o Madre, * quanti pericoli nell’anima e nel corpo, * quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, * implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino * e vinci con la clemenza * il cuore dei peccatori. * Sono nostri fratelli e figli tuoi * che costano sangue al dolce Gesù * e contristano il tuo sensibilissimo cuore. * Mostrati a tutti quale sei, * Regina di pace e di perdono.
Ave, o Maria
(1) Solo l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
È vero * che noi, per primi, benché tuoi figli, * con i peccati * torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù * e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: * siamo meritevoli dei più aspri castighi, * ma Tu ricordati * che, sul Golgota, * raccogliesti, col Sangue divino, * il testamento del Redentore moribondo, * che ti dichiarava Madre nostra, * Madre dei peccatori. Tu dunque, * come Madre nostra, * sei la nostra Avvocata, * la nostra speranza. * E noi, gementi, * stendiamo a te le mani supplichevoli, * gridando: Misericordia!
O Madre buona, * abbi pietà di noi, * delle anime nostre, * delle nostre famiglie, * dei nostri parenti, * dei nostri amici, * dei nostri defunti, * soprattutto dei nostri nemici * e di tanti che si dicono cristiani, * eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. * Pietà oggi imploriamo * per le Nazioni traviate, * per tutta l’Europa, * per tutto il mondo, * perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, * o Madre di Misericordia!
Ave, o Maria
Degnati benevolmente, o Maria, * di esaudirci! * Gesù ha riposto nelle tue mani * tutti i tesori delle Sue grazie * e delle Sue misericordie.
Tu siedi, * coronata Regina, * alla destra del tuo Figlio, * splendente di gloria immortale * su tutti i Cori degli Angeli. * Tu distendi il tuo dominio * per quanto sono distesi i cieli, * e a te la terra e le creature tutte * sono soggette.*
Tu sei l’onnipotente per grazia, * Tu dunque puoi aiutarci. * Se Tu non volessi aiutarci, * perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, * non sapremmo a chi rivolgerci. * Il tuo cuore di Madre, * non permetterà di vedere noi, * tuoi figli, perduti. * Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia * e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, * ci ispirano fiducia che saremo esauditi. * E noi confidiamo pienamente in te, * ci abbandoniamo come deboli figli * tra le braccia della più tenera fra le madri, * e, oggi stesso, * da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave, o Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia * noi ora ti chiediamo, o Regina, * che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo*) (1). * Concedi a tutti noi * l’amore tuo costante * e in modo speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te * finché non ci avrai benedetti. * Benedici, o Maria, in questo momento * il Sommo Pontefice. * Agli antichi splendori della tua Corona, * ai trionfi del tuo Rosario, * onde sei chiamata Regina delle Vittorie, * aggiungi ancor questo, o Madre: * concedi il trionfo alla Religione * e la pace alla umana Società. * Benedici i nostri Vescovi, * i Sacerdoti * e particolarmente tutti coloro * che zelano l’onore del tuo Santuario. * Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei * e quanti coltivano e promuovono * la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, * Catena dolce che ci rannodi a Dio, * vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, * torre di salvezza negli assalti dell’inferno, * porto sicuro nel comune naufragio, * noi non ti lasceremo mai più.
Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, * a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra * sarà il nome tuo soave, * o Regina del Rosario di Pompei, * o Madre nostra cara, * o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, * oggi e sempre, * in terra e in cielo. * Amen.
Salve, Regina.
(1) Solo l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Novena di Ringraziamento alla Vergine del Rosario di Pompei
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendolo, si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Quindi si prenda fra le mani la corona del Rosario.
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
I. – Eccomi ai tuoi ginocchi, o Madre Immacolata di Gesù, che godi di essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l’animo compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a te, mia generosa Benefattrice, mia dolce Signora, Sovrana del mio cuore, a te, che ti sei mostrata veramente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Nei miei gemiti Tu mi hai ascoltato, nelle mie afflizioni mi hai consolato, nelle mie angustie mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di morte assediarono il mio cuore, e Tu, o Madre, dal tuo trono di Pompei, con uno sguardo pietoso mi hai rasserenato. Chi mai si volse a te con fiducia e non venne esaudito? Se tutto il mondo conoscesse quanto sei buona, quanto compassionevole con chi soffre, tutte le creature farebbero a te ricorso. Sii Tu sempre benedetta, o Vergine Sovrana di Pompei, da me e da tutti, dagli uomini e dagli Angeli, dalla terra e dal Cielo. Amen.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo quest’esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
II. – Grazie io rendo a Dio e grazie a te, Madre divina, dei nuovi benefici che per la pietà e misericordia tua mi sono stati elargiti. Che sarebbe stato di me, se Tu avessi respinto i miei sospiri, le lacrime mie? Per me ti ringrazino gli Angeli del paradiso e i cori degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, dei Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di peccatori da te salvate, che ora godono in cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insieme con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l’eco dei miei ringraziamenti. Che potrò io rendere a te, o Regina, ricca di pietà e di magnificenza? La vita che mi resta io consacro a te, ed a propagare ovunque il tuo culto, o Vergine del Rosario di Pompei, alla cui invocazione la grazia del Signore mi ha visitato. Promuoverò la devozione del tuo Rosario; narrerò a tutti la misericordia che m’impetrasti; predicherò sempre quanto fosti buona
con me, affinché anche gl’indegni come me, e i peccatori a te si rivolgano con fiducia.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
III. – Con quali nomi ti chiamerò io, o candida colomba di pace? Con quali titoli invocherò te, che i santi Dottori chiamarono Signora del creato, Porta della vita, Tempio di Dio, Reggia di luce, Gloria dei cieli, Santa tra i Santi, Miracolo dei miracoli, Paradiso dell’Altissimo? Tu sei la Tesoriera delle grazie, la Onnipotenza supplichevole, anzi la stessa Misericordia di Dio che discende sugli infelici. Ma so pure che è dolce al tuo cuore l’essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. E così chiamandoti, sento la dolcezza del tuo mistico Nome, o Rosa del Paradiso, trapiantata nella Valle del pianto per addolcire gli affanni di noi esuli figli di Eva; Rosa rubiconda di carità, più fragrante di tutti gli aromi del Libano, che, col profumo di tua soavità celestiale, attiri nella tua Valle il cuore dei peccatori al Cuore di Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che, innaffiata dai rivoli delle acque celesti, gettasti le tue radici sulla terra inaridita da una pioggia di fuoco; Rosa d’intemerata bellezza, che nel luogo della desolazione piantasti l’Orto delle delizie del Signore. Esaltato sia Dio, che rese il Nome tuo così ammirabile. Benedite, o popoli, il Nome della Vergine di Pompei, poiché tutta la terra è piena della sua misericordia.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
IV. – Tra le tempeste che mi avevano sommerso levai gli occhi miei a te, nuova Stella di speranza apparsa ai dì nostri sulla Valle delle rovine. Dal profondo delle amarezze alzai le mie voci a te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai la potenza di questo titolo a te sì caro. Salve, io griderò sempre, salve, o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione! Le glorie del tuo Rosario, le vittorie della tua Corona, chi canterà degnamente? Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù, per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava le anime. Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani, e sulle rovine della idolatria ponesti lo sgabello della tua dominazione. Tu mutasti una plaga di morte in Valle di risurrezione e di vita, e sulla terra dominata dal tuo nemico impiantasti la Cittadella del rifugio, ove accogli i popoli a salvezza. Ecco i figli tuoi, sparsi nel mondo, quivi t’innalzarono un trono, a testimonianza dei tuoi prodigi, come trofeo delle tue misericordie. Tu da quel Trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me peccatore si posò lo sguardo della tua misericordia. Siano benedette in eterno le opere tue, o Signora; e benedetti siano i prodigi tutti da te operati nella Valle della desolazione e dello sterminio.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
V. – Risuoni su ogni lingua la gloria tua, o Signora, e il vespro tramandi al dì seguente il concento delle nostre benedizioni. Tutte le genti ti chiamino beata, e te beata ripetano tutti i lidi della terra e i cori celesti. Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angeli, con gli Arcangeli, con i Principati; tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù dei cieli, con le Dominazioni superne. Beatissima te predicherò con i Troni, con i Cherubini e con i Serafini. O sovrana mia salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa. Soprattutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da te non mi distacchi giammai. In quella fede e in quell’amore onde arde in questo istante l’anima mia, fa’ che io perseveri sino all’ultimo respiro. E, quanti concorriamo al decoro del tuo Santuario in Pompei e all’incremento delle sue opere di carità, fa’ che siam tutti nel numero degli eletti. O corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si bacia la propria corona). Tu sei la via per raggiungere ogni virtù, il tesoro dei meriti per il paradiso, il pegno della mia predestinazione, la catena forte che stringe il nemico, sorgente di pace a chi ti onora in vita, auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte. In quell’ora estrema io ti aspetto, o Madre. Il tuo apparire sarà il segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Amen.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
V. Regina del Santo Rosario, prega per noi.
R. Affinché diventiamo degni delle promesse di Cristo.
Orazione - Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci hai insegnato di ricorrere a te con fiducia e chiamarti: Padre nostro che sei nei cieli; Signore buono, che sei sempre misericordioso e perdoni, per intercessione della Immacolata Vergine Maria, esaudisci noi, che ci gloriamo del titolo di figli del Rosario; gradisci le nostre umili grazie per i doni ricevuti; e il Trono che le innalzasti nel Santuario di Pompei rendi ogni giorno più glorioso e perenne, per i meriti di Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
I. – Eccomi ai tuoi ginocchi, o Madre Immacolata di Gesù, che godi di essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. Con la letizia nel cuore, con l’animo compreso dalla più viva gratitudine io ritorno a te, mia generosa Benefattrice, mia dolce Signora, Sovrana del mio cuore, a te, che ti sei mostrata veramente la Madre mia, la Madre che assai mi ama. Nei miei gemiti Tu mi hai ascoltato, nelle mie afflizioni mi hai consolato, nelle mie angustie mi hai ridonato la pace. Dolori e pene di morte assediarono il mio cuore, e Tu, o Madre, dal tuo trono di Pompei, con uno sguardo pietoso mi hai rasserenato. Chi mai si volse a te con fiducia e non venne esaudito? Se tutto il mondo conoscesse quanto sei buona, quanto compassionevole con chi soffre, tutte le creature farebbero a te ricorso. Sii Tu sempre benedetta, o Vergine Sovrana di Pompei, da me e da tutti, dagli uomini e dagli Angeli, dalla terra e dal Cielo. Amen.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo quest’esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
II. – Grazie io rendo a Dio e grazie a te, Madre divina, dei nuovi benefici che per la pietà e misericordia tua mi sono stati elargiti. Che sarebbe stato di me, se Tu avessi respinto i miei sospiri, le lacrime mie? Per me ti ringrazino gli Angeli del paradiso e i cori degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, dei Confessori. Per me ti ringrazino tante anime di peccatori da te salvate, che ora godono in cielo la visione della tua immortale bellezza. Vorrei che insieme con me tutte le creature ti amassero, e che il mondo tutto ripetesse l’eco dei miei ringraziamenti. Che potrò io rendere a te, o Regina, ricca di pietà e di magnificenza? La vita che mi resta io consacro a te, ed a propagare ovunque il tuo culto, o Vergine del Rosario di Pompei, alla cui invocazione la grazia del Signore mi ha visitato. Promuoverò la devozione del tuo Rosario; narrerò a tutti la misericordia che m’impetrasti; predicherò sempre quanto fosti buona
con me, affinché anche gl’indegni come me, e i peccatori a te si rivolgano con fiducia.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
III. – Con quali nomi ti chiamerò io, o candida colomba di pace? Con quali titoli invocherò te, che i santi Dottori chiamarono Signora del creato, Porta della vita, Tempio di Dio, Reggia di luce, Gloria dei cieli, Santa tra i Santi, Miracolo dei miracoli, Paradiso dell’Altissimo? Tu sei la Tesoriera delle grazie, la Onnipotenza supplichevole, anzi la stessa Misericordia di Dio che discende sugli infelici. Ma so pure che è dolce al tuo cuore l’essere invocata Regina del Rosario nella Valle di Pompei. E così chiamandoti, sento la dolcezza del tuo mistico Nome, o Rosa del Paradiso, trapiantata nella Valle del pianto per addolcire gli affanni di noi esuli figli di Eva; Rosa rubiconda di carità, più fragrante di tutti gli aromi del Libano, che, col profumo di tua soavità celestiale, attiri nella tua Valle il cuore dei peccatori al Cuore di Dio. Tu sei la Rosa di eterna freschezza, che, innaffiata dai rivoli delle acque celesti, gettasti le tue radici sulla terra inaridita da una pioggia di fuoco; Rosa d’intemerata bellezza, che nel luogo della desolazione piantasti l’Orto delle delizie del Signore. Esaltato sia Dio, che rese il Nome tuo così ammirabile. Benedite, o popoli, il Nome della Vergine di Pompei, poiché tutta la terra è piena della sua misericordia.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
IV. – Tra le tempeste che mi avevano sommerso levai gli occhi miei a te, nuova Stella di speranza apparsa ai dì nostri sulla Valle delle rovine. Dal profondo delle amarezze alzai le mie voci a te, Regina del Rosario di Pompei, e sperimentai la potenza di questo titolo a te sì caro. Salve, io griderò sempre, salve, o Madre di pietà, mare immenso di grazie, oceano di bontà e di compassione! Le glorie del tuo Rosario, le vittorie della tua Corona, chi canterà degnamente? Tu al mondo, che si svincola dalle braccia di Gesù, per darsi a quelle di Satana, appresti salute in quella Valle dove Satana divorava le anime. Tu calcasti, trionfatrice, i ruderi dei templi pagani, e sulle rovine della idolatria ponesti lo sgabello della tua dominazione. Tu mutasti una plaga di morte in Valle di risurrezione e di vita, e sulla terra dominata dal tuo nemico impiantasti la Cittadella del rifugio, ove accogli i popoli a salvezza. Ecco i figli tuoi, sparsi nel mondo, quivi t’innalzarono un trono, a testimonianza dei tuoi prodigi, come trofeo delle tue misericordie. Tu da quel Trono chiamasti anche me tra i figli della tua predilezione: su di me peccatore si posò lo sguardo della tua misericordia. Siano benedette in eterno le opere tue, o Signora; e benedetti siano i prodigi tutti da te operati nella Valle della desolazione e dello sterminio.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
V. – Risuoni su ogni lingua la gloria tua, o Signora, e il vespro tramandi al dì seguente il concento delle nostre benedizioni. Tutte le genti ti chiamino beata, e te beata ripetano tutti i lidi della terra e i cori celesti. Tre volte beata pur io ti chiamerò con gli Angeli, con gli Arcangeli, con i Principati; tre volte beata con le angeliche Potestà, con le Virtù dei cieli, con le Dominazioni superne. Beatissima te predicherò con i Troni, con i Cherubini e con i Serafini. O sovrana mia salvatrice, non lasciar di piegare i tuoi occhi misericordiosi su questa famiglia, su questa nazione, su tutta la Chiesa. Soprattutto non mi negare la maggiore delle grazie: cioè che la mia fragilità da te non mi distacchi giammai. In quella fede e in quell’amore onde arde in questo istante l’anima mia, fa’ che io perseveri sino all’ultimo respiro. E, quanti concorriamo al decoro del tuo Santuario in Pompei e all’incremento delle sue opere di carità, fa’ che siam tutti nel numero degli eletti. O corona del Rosario della Madre mia, ti stringo al petto e ti bacio con venerazione. (Qui si bacia la propria corona). Tu sei la via per raggiungere ogni virtù, il tesoro dei meriti per il paradiso, il pegno della mia predestinazione, la catena forte che stringe il nemico, sorgente di pace a chi ti onora in vita, auspicio di vittoria a chi ti bacia in morte. In quell’ora estrema io ti aspetto, o Madre. Il tuo apparire sarà il segnale della mia salvezza; il tuo Rosario mi aprirà le porte del Cielo. Amen.
Gloria al Padre… e Salve, Regina…
V. Regina del Santo Rosario, prega per noi.
R. Affinché diventiamo degni delle promesse di Cristo.
Orazione - Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci hai insegnato di ricorrere a te con fiducia e chiamarti: Padre nostro che sei nei cieli; Signore buono, che sei sempre misericordioso e perdoni, per intercessione della Immacolata Vergine Maria, esaudisci noi, che ci gloriamo del titolo di figli del Rosario; gradisci le nostre umili grazie per i doni ricevuti; e il Trono che le innalzasti nel Santuario di Pompei rendi ogni giorno più glorioso e perenne, per i meriti di Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.
Novena d’Impetrazione alla Vergine del Rosario di Pompei
Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendolo, si accendano due candele, simbolo della fede che arde nel cuore del credente. Quindi si prenda fra le mani la corona del Rosario. Prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena che si degni di recitarla insieme a noi.
O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
I. – O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante, hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dov’erano adorati gl’idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri ti sei mostrata, vera Madre di misericordia: mentre io con tutto il cuore ti saluto e t’invoco mia Sovrana e Regina del Santo Rosario.
Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo quest’esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
II. – Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l’anima mia ti venera tra gemiti ed affanni onde è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri ed abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all’anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu, come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu, che sei lo sterminio dei
demoni, difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu, che sei l’Aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la Vita nostra, trionfa sulla morte che minaccia l’anima mia in questi pericoli cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Amen.
Salve, Regina…
III. – Il sentire che tanti sono stati da te beneficati, solo perché sono ricorsi a te con fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuol grazie, col tuo Rosario le ottiene; ed io, col tuo Rosario in mano, oso ricordarti, o Madre, le tue sante promesse. Anzi tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t’invoco: Madre mia!... Madre cara!... Madre bella!... Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: ché il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.
Salve, Regina…
IV. – E a chi altri mai potrei ricorrere, se non a te che sei il Sollievo dei miserabili, il Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Io te lo confesso, l’anima mia è miserabile: gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unico mediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell’Altissimo, il Rifugio dei peccatori? Deh! solo che tu dica una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli ti esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero. Amen.
Salve, Regina…
V. – O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua passione, per la sua morte in croce, per il Nome suo santissimo, per il suo preziosissimo Sangue. Te la domando infine per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Mare di dolore,
Porta del paradiso e Madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero, tu mi devi salvare. Amen.
Salve, Regina…
V. Regina del Santo Rosario, prega per noi.
R. Affinché diventiamo degni delle promesse di Cristo.
Orazione - O Dio, il tuo unico Figlio, ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione, i beni della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri nel Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore.
Amen.
PREGHIERA
a S. Domenico e a S. Caterina da Siena
per ottenere le grazie dalla S. Vergine di Pompei
O santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l’amico, il figlio prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest’Ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti scambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla: ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la Madre del Rosario ed il Figlio Divino, giacché ho gran fiducia che per mezzo vostro potrò conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.
Gloria al Padre… (tre volte).
O Santa Caterina da Siena, mia Protettrice e Maestra, tu che assisti dal cielo i tuoi devoti allorché recitano il Rosario di Maria, assistimi in questo momento e degnati di recitare insieme con me la Novena alla Regina del Rosario che ha posto il trono delle sue grazie nella Valle di Pompei, affinché per tua intercessione io ottenga la desiderata grazia. Amen.
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
I. – O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante, hai voluto piantare il tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dov’erano adorati gl’idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della divina grazia, spargi dappertutto i tesori delle celesti misericordie. Deh! da quel trono ove regni pietosa, rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi tuoi benigni, ed abbi pietà di me che ho tanto bisogno del tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri ti sei mostrata, vera Madre di misericordia: mentre io con tutto il cuore ti saluto e t’invoco mia Sovrana e Regina del Santo Rosario.
Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo quest’esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
II. – Prostrata ai piedi del tuo trono, o grande e gloriosa Signora, l’anima mia ti venera tra gemiti ed affanni onde è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le campagne di poveri ed abbandonati contadini. E là, di fronte alla città ed all’anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu, come Regina delle Vittorie, levasti la tua voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! ti muovi alfine a pietà di quest’anima mia che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu, che sei lo sterminio dei
demoni, difendimi da questi nemici che mi assediano. Tu, che sei l’Aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu, che sei la Vita nostra, trionfa sulla morte che minaccia l’anima mia in questi pericoli cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Amen.
Salve, Regina…
III. – Il sentire che tanti sono stati da te beneficati, solo perché sono ricorsi a te con fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarti in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuol grazie, col tuo Rosario le ottiene; ed io, col tuo Rosario in mano, oso ricordarti, o Madre, le tue sante promesse. Anzi tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi per chiamare i tuoi figli a onorarti nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede ti chiamo e t’invoco: Madre mia!... Madre cara!... Madre bella!... Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano tua potente per salvarmi: ché il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina.
Salve, Regina…
IV. – E a chi altri mai potrei ricorrere, se non a te che sei il Sollievo dei miserabili, il Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Io te lo confesso, l’anima mia è miserabile: gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unico mediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il trono dell’Altissimo, il Rifugio dei peccatori? Deh! solo che tu dica una parola in mio favore al tuo Figlio, ed Egli ti esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno. (Si domandi la grazia che si vuole). Tu sola puoi ottenermela: Tu che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero. Amen.
Salve, Regina…
V. – O Vergine e Regina del santo Rosario, Tu che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna. (Si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la tua Immacolata Concezione, per la tua divina Maternità, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per i tuoi trionfi. Te la domando per il cuore del tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della sua vita, per l’acerba sua passione, per la sua morte in croce, per il Nome suo santissimo, per il suo preziosissimo Sangue. Te la domando infine per il Cuore tuo dolcissimo, nel Nome tuo glorioso, o Maria, che sei Stella del mare, Signora potente, Mare di dolore,
Porta del paradiso e Madre di ogni grazia. In te confido, da te tutto spero, tu mi devi salvare. Amen.
Salve, Regina…
V. Regina del Santo Rosario, prega per noi.
R. Affinché diventiamo degni delle promesse di Cristo.
Orazione - O Dio, il tuo unico Figlio, ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione, i beni della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri nel Santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono. Per Cristo Nostro Signore.
Amen.
PREGHIERA
a S. Domenico e a S. Caterina da Siena
per ottenere le grazie dalla S. Vergine di Pompei
O santo sacerdote di Dio e glorioso Patriarca San Domenico, che fosti l’amico, il figlio prediletto e il confidente della celeste Regina, e tanti prodigi operasti per virtù del S. Rosario; e tu, Santa Caterina da Siena, figliuola primaria di quest’Ordine del Rosario e potente mediatrice presso il trono di Maria e presso il Cuore di Gesù, da cui avesti scambiato il cuore: voi, Santi miei cari, guardate le mie necessità e abbiate pietà dello stato in cui mi trovo. Voi aveste in terra il cuore aperto ad ogni altrui miseria e la mano potente a sovvenirla: ora in Cielo non è venuta meno né la vostra carità, né la vostra potenza. Pregate per me la Madre del Rosario ed il Figlio Divino, giacché ho gran fiducia che per mezzo vostro potrò conseguire la grazia che tanto desidero. Amen.
Gloria al Padre… (tre volte).
giovedì 9 ottobre 2008
SACRO MANTO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE
Si tratta di un particolare omaggio reso a S.Giuseppe, per onorare la sua persona e per meritare il suo Patrocinio.
Si consiglia di recitare queste Orazioni per trenta giorni consecutivi, in memoria dei trent'anni di vita vissuti da San Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a San Giuseppe.
Santa Teresa di Gesù Bambino ha detto: "Chi vuoi credere, faccia la prova, affinchè si persuada".
Per propiziarci più facilmente l'aiuto di San Giuseppe, è bene accompagnare queste preghiere con la promessa di un'offerta per il culto del Santo. È bene avere anche un pio pensiero per le Anime del Purgatorio ed accostarsi ai Santi Sacramenti in spirito di penitenza e di propiziazione.
Con la stessa premura con la quale noi asciughiamo le lacrime del povero che ha bisogno di aiuto, possiamo sperare che San Giuseppe asciugherà le nostre lacrime.
Sarà così che il Manto del suo Patrocinio si stenderà pietoso sopra di noi e ci sarà di valida difesa contro tutti i pericoli, perché possiamo giungere tutti, con la grazia del Signore, al porto della salvezza eterna.
San Giuseppe ci sorrida propizio e ci benedica sempre.
San Giuseppe, conforto dei tribolati, prega per noi.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Gesù, Giuseppe e Maria, Vi dono il cuore e l’anima mia; Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia;
Gesù, Giuseppe e Maria, fate che l'ultimo mio cibo sia la Santa Eucaristia;
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con Voi l'anima mia.
Ringrazio la Santissima Trinità d'aver innalzato San Giuseppe a una dignità del tutto eccezionale.
3 Gloria alla Santissima Trinità.
Gloria al padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
O F F E R T A
1) Eccomi, o grande Patriarca, prostrato devotamente innanzi a te. Ti presento questo Manto prezioso e nello stesso tempo ti offro il proposito della mia devozione fedele e sincera. Tutto quello che potrò fare in tuo onore, durante la mia vita, io intendo eseguirlo, per mostrarti l'amore che ho per te. Aiutami, San Giuseppe! Assistimi ora e in tutta la mia vita, ma soprattutto assistimi nell'ora della mia morte, come tu fosti assistito da Gesù e da Maria, perché ti possa un giorno onorare nella Patria celeste per tutta l'eternità. Amen.
2) O Glorioso Patriarca San Giuseppe, prostrato innanzi a te, ti presento con devozione i miei omaggi e incomincio a offrirti questa preziosa raccolta di preghiere, a ricordo delle innumerevoli virtù che adornano la tua santa Persona. In te ebbe compimento il sogno misterioso dell'antico Giuseppe, che fu una tua anticipata figura: non solamente, infatti, ti circondò con i suoi fulgidissimi raggi il Sole divino, ma ti rischiarò pure la mistica Luna, Maria, con la sua dolce luce. Glorioso Patriarca, se l'esempio di Giacobbe che andò di persona a rallegrarsi con il figlio prediletto esaltato sopra il trono dell'Egitto, servì a trascinarvi anche gli altri figli, non servirà l'esempio di Gesù e di Maria, che ti onorarono con tutta la loro stima e con tutta la loro fiducia, affinché io pure partecipi alle devozioni in tuo onore? O grande Santo, fa' che il Signore rivolga su di me uno sguardo di benevolenza. E come l'antico Giuseppe non scacciò i fratelli colpevoli, ma li accolse pieno di amore, li protesse e li salvò dalla fame e dalla morte, così tu, o glorioso Patriarca, mediante la tua intercessione, fa' che il Signore non voglia abbandonarmi in questa valle di esilio. Ottienimi la grazia di essere sempre tra i tuoi servi devoti che vivono sereni sotto il manto della tua protezione, ogni giorno della loro vita e nel momento dell'ultimo respiro. Amen.
O R A Z I O N I
1) Salve, o glorioso San Giuseppe, depositario dei tesori incomparabili del Cielo e padre putativo di Colui che nutre tutte le creature. Dopo Maria Santissima, tu sei il Santo più degno del nostro amore e meritevole della nostra venerazione. Fra tutti i Santi, tu solo avesti l'onore di allevare, guidare, nutrire e abbracciare il Messia che tanti Profeti e Re avevano desiderato vedere. San Giuseppe, salva l'anima mia e ottienimi dalla misericordia divina la grazia che umilmente imploro. Ti supplico anche per le Anime benedette del Purgatorio: allevia le loro pene.
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
2) O potente San Giuseppe che fosti dichiarato patrono universale della Chiesa, io t'invoco fra tutti i Santi, quale fortissimo protettore dei miseri e benedico mille volte il tuo cuore, pronto sempre a soccorrere ogni tipo di necessità. O caro San Giuseppe, a te fanno ricorso la vedova, l'orfano, l'abbandonato, l'afflitto; non c'è dolore, angustia o disgrazia che tu non abbia pietosamente soccorso. Degnati, quindi, di usare a mio favore i mezzi che Dio ha messo nelle tue mani, affinché possa conseguire la grazia che ti domando. Anime Sante del Purgatorio, supplicate San Giuseppe per me.
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
3) A tante migliaia di persone che ti hanno pregato prima di me hai donato conforto e pace, grazie e favori. L'animo mio, mesto e addolorato, non trova riposo in mezzo alle angustie da cui è oppresso. Tu conosci tutti i miei bisogni, prima ancora che li esponga con la preghiera. Tu sai quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Mi prostro al tuo cospetto e sospiro, o caro San Giuseppe, sotto il grave peso che mi opprime. Nessun cuore umano mi è aperto, al quale possa confidare le mie pene, e se pur dovessi trovare compassione presso qualche anima caritatevole, tuttavia ella non mi potrebbe aiutare. A te pertanto ricorro e spero che non vorrai respingermi, poiché Santa Teresa ha detto e ha lasciato scritto nelle sue memorie: “Qualunque grazia si domanda a San Giuseppe, sarà certamente concessa”. San Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore e pietà delle Anime Sante del Purgatorio che tanto sperano dalle nostre preghiere.
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
4) O eccelso Santo, per la tua perfetta obbedienza a Dio, abbi pietà di me. Per la tua santa vita piena di meriti, esaudiscimi; per il tuo carissimo nome, aiutami; per il tuo clementissimo cuore, soccorrimi; per le tue sante lacrime, confortami; per i tuoi sette dolori, abbi compassione di me; per le tue sette gioie, consola il mio cuore. Da ogni male dell'anima e del corpo liberami; da ogni pericolo e disgrazia allontanami. Soccorrimi con la tua santa protezione e ottienimi, nella tua misericordia e potenza, quello che mi è necessario e soprattutto la grazia di cui ho particolarmente bisogno. Ti supplico ancora, caro San Giuseppe, di intercedere per le Anime Sante del Purgatorio e ottenere la pronta liberazione dalle loro pene.
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
5) O glorioso San Giuseppe, innumerevoli sono le grazie e i favori che ottieni per i poveri afflitti. Ammalati di ogni genere, oppressi, calunniati, traditi, privati d'ogni umano conforto, miseri bisognosi di pane o di appoggio, implorano la tua regale protezione e vengono esauditi nelle loro domande. Non permettere, o San Giuseppe carissimo, che io abbia ad essere la sola, fra tante persone beneficate, che resti priva della grazia che ti ho domandato. Mostrati potente e generoso anche verso di me e io, ringraziandoti, esclamerò: "Viva in eterno il glorioso Patriarca San Giuseppe, mio grande protettore e particolare liberatore delle Anime sante del Purgatorio".
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversitàe stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
6) O Eterno Padre Divino, per i meriti di Gesù e di Maria, degnati di accordarmi la grazia che imploro. Nei Nomi di Gesù e di Maria, mi prostro riverente alla tua presenza divina e Ti prego devotamente di voler accettare la mia ferma decisione di perseverare nella schiera di coloro che vivono sotto la protezione di San Giuseppe. Benedici dunque il prezioso Manto che oggi dedico a lui quale pegno della mia devozione.
3 Gloria al Padre
GIACULATORIA O San Giuseppe, difendi la Santa Chiesa da ogni avversità e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio.
CHIUSURA DEL SACRO MANTO
O Glorioso Patriarca San Giuseppe che da Dio sei stato posto come capo e custode della più santa tra le famiglie, degnati di essere custode dell’anima mia che chiede di essere ricevuta sotto il manto della tua protezione.
Io, fin da questo momento, ti eleggo mio padre, mio protettore, mia guida, e pongo sotto la tua particolare custodia l’anima mia, il mio corpo, quanto ho e quanto sono, la mia vita e la mia morte.
Guardami come tuo figlio; difendimi da tutti i miei nemici visibili ed invisibili; assistimi in tutte le necessità; consolami nelle amarezze della vita, ma specialmente nell’agonia della morte. Rivolgi un parola per me all’amabile Redentore che quand’era Bambino tenesti tra le braccia e alla Vergine gloriosa di cui foste dilettissimo Sposo.
Impetrami quelle benedizioni che tu vedi essere utili al mio vero bene, alla mia eterna salvezza e io farò di tutto per non rendermi indegno della tua speciale protezione. Amen.
PIE SUPPLICHE
In ricordo della vita
nascosta di San GIUSEPPE
con GESU' e MARIA.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nell'anima mia e la santifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nel mio cuore e lo infiammi di carità.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nella mia intelligenza e la illumini.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nella mia volontà e la fortifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei pensieri e li purifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei affetti e li regoli.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei desideri e li diriga.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nelle mie azioni e le benedica.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il suo santo amore.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù l'imitazione, delle tue virtù.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la vera umiltà di spirito.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la mitezza di cuore.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la pace dell'anima.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il santo timore di Dio.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il desiderio della perfezione.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la dolcezza di carattere.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù un cuore puro e caritatevole.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù l'amore alla sofferenza.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la sapienza delle verità eterne.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza nell'operare il bene.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la fortezza nel sopportare le croci.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il distacco dai beni di questa terra.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù di camminare per la via stretta del Cielo.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù di essere libero da ogni occasione di peccato.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù un santo desiderio del Paradiso.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza finale.
San Giuseppe, non mi allontanare da te.
San Giuseppe, fa' che il mio cuore non cessi mai di amarti e la mia lingua di lodarti.
San Giuseppe, per l'amore che portasti a Gesù, aiutami ad amarlo.
San Giuseppe, degnati di accogliermi come tuo devoto.
San Giuseppe, io mi dono a te: accettami e soccorrimi.
San Giuseppe, non mi abbandonare nell'ora della morte.
Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell'ultima agonia.
Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l'anima mia.
Gesù, Giuseppe e Maria, fate che l'ultimo mio cibo sia la Santa Eucaristia.
3 Gloria al Padre.
Giuseppe carissimo, accetta questa mia supplica e disponi il mio spirito e la mia mente affinché sappiano accogliere con totale disponibilità la grazia che certamente mi giungerà per mano tua. Converti la mia vita, ti prego.
Invocazioni a San Giuseppe
1)Ricordati, o purissimo sposo di Maria Vergine, o caro mio protettore S.Giuseppe, che mai si udì aver alcuno invocato la tua protezione e chiesto il tuo aiuto senza essere stato consolato. Con questa fiducia, io vengo a te e a te fervorosamente mi raccomando.
O S.Giuseppe, ascolta la mia preghiera, accoglila pietosamente ed esaudiscila. Amen.
2) O Glorioso S.Giuseppe, sposo di Maria e padre verginale di Gesù, pensa a me, veglia su di me. Insegnami a lavorare per la mia santificazione e prendi sotto la tua pietosa cura i bisogni urgenti che oggi io affido alle tue sollecitudini paterne.
Allontana gli ostacoli e le difficoltà e fa' che il felice esito di quanto ti chiedo sia per la maggior gloria del Signore e per il bene dell'anima mia.
E in segno della mia più viva riconoscenza, ti prometto di far conoscere le tue glorie, mentre con tutto l'affetto benedico il Signore che ti volle tanto potente in cielo e sulla terra.
LITANIE DI SAN GIUSEPPE
Signore pietà,Signore, pietà
Cristo pietà,Cristo pietà
Signore pietà,Signore pietà
Cristo ascoltaci,Cristo ascoltaci
Cristo esaudiscici,Cristo esaudiscici
Padre celeste Dio, pietà di noi
Figlio redentore del mondo Dio, pietà di noi
Spirito Santo Dio, pietà di noi
Santa Trinità unico Dio, pietà di noi
Santa Maria, prega per noi
S.Giuseppe, prega per noi
Inclita prole di Davide, prega per noi
Luce dei Patriarchi, prega per noi
Sposo della Madre di Dio, prega per noi
Custode purissimo della Vergine, prega per noi
Tu che nutristi il Figlio di Dio, prega per noi
Solerte difensore di Cristo, prega per noi
Capo dell'Alma Famiglia, prega per noi
O Giuseppe giustissimo, prega per noi
O Giuseppe castissimo, prega per noi
O Giuseppe prudentissimo, prega per noi
O Giuseppe obbedientissimo, prega per noi
O Giuseppe fedelissimo, prega per noi
Specchio di pazienza, prega per noi
Amante della povertà, prega per noi
Esempio agli operai, prega per noi
Decoro della vita domestica, prega per noi
Custode dei vergini, prega per noi
Sostegno delle famiglie, prega per noi
Conforto dei sofferenti, prega per noi
Speranza degli infermi, prega per noi
Patrono dei moribondi, prega per noi
Terrore dei demoni, prega per noi
Protettore della S.Chiesa, prega per noi
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo. abbi pietà di noi.
sabato 4 ottobre 2008
SALMO 121 Saluto alla città santa di Gerusalemme.
Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste (Eb 12, 22).
Quale gioia, quando mi dissero: *
«Andremo alla casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano *
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita *
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, †
secondo la legge di Israele, *
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio, *
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme: *
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, *
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici *
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, *
chiederò per te il bene.
Quale gioia, quando mi dissero: *
«Andremo alla casa del Signore».
E ora i nostri piedi si fermano *
alle tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita *
come città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, †
secondo la legge di Israele, *
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del giudizio, *
i seggi della casa di Davide.
Domandate pace per Gerusalemme: *
sia pace a coloro che ti amano,
sia pace sulle tue mura, *
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per i miei fratelli e i miei amici *
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio, *
chiederò per te il bene.
Il Cantico delle creature di San Francesco D'Assisi.
Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore
et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfanno,
et nullo homo ene digno te mentovare.
Laudato sì, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'hai formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile
et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte;
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengon infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke le sosterrano in pace
ka da te, Altissimo, saranno incoronati.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale,
da la quale nullo homo vivente pò skappare.
Guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda nol farà male.
Laudate et benedicete mi' Signore et rengratiate
e servitelo cum grande humilitate.
tue so' le laude, la gloria e l'honore
et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfanno,
et nullo homo ene digno te mentovare.
Laudato sì, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messer lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'hai formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sustentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile
et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte;
et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore,
per quelli ke perdonano per lo tuo amore,
et sostengon infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke le sosterrano in pace
ka da te, Altissimo, saranno incoronati.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale,
da la quale nullo homo vivente pò skappare.
Guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda nol farà male.
Laudate et benedicete mi' Signore et rengratiate
e servitelo cum grande humilitate.
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d'Assisi (Opuscoli, ed. Quaracchi 1949, 87-94)
Dobbiamo essere semplici, umili e puri
Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.
All'approssimarsi della sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli. Poi pregò il Padre dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39).
Pose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre. E la volontà del Padre fu che il suo Figlio benedetto e glorioso, dato per noi e nato per noi, offrisse se stesso nel proprio sangue come sacrificio e vittima sull'altare della croce. Non si offrì per se stesso, non ne aveva infatti bisogno lui, che aveva creato tutte le cose. Si offrì per i nostri peccati, lasciandoci l'esempio perché seguissimo le sue orme (cfr. 1 Pt 2, 21). E il Padre vuole che tutti ci salviamo per mezzo di lui e lo riceviamo con puro cuore e casto corpo.
O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! E' detto infatti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27). Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli che l'adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai (cfr. Lc 18, 1), e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6, 9).
Facciamo inoltre «frutti degni di conversione» (Mt 3, 8) e amiamo il prossimo come noi stessi. Siamo caritatevoli, siamo umili, facciamo elemosine perché esse lavano le nostre anime dalle sozzure del peccato.
Gli uomini perdono tutto quello che lasciano in questo mondo. Portano con sé solo la mercede della carità e delle elemosine che hanno fatto. E' il Signore che dà loro il premio e la ricompensa.
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare di essere al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana creatura per amore del Signore. E su tutti coloro che avranno fatte tali cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore. Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre celeste perché ne compiono le opere. Saranno considerati come fossero per il Signore o sposa o fratello o madre.
Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.
All'approssimarsi della sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli. Poi pregò il Padre dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39).
Pose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre. E la volontà del Padre fu che il suo Figlio benedetto e glorioso, dato per noi e nato per noi, offrisse se stesso nel proprio sangue come sacrificio e vittima sull'altare della croce. Non si offrì per se stesso, non ne aveva infatti bisogno lui, che aveva creato tutte le cose. Si offrì per i nostri peccati, lasciandoci l'esempio perché seguissimo le sue orme (cfr. 1 Pt 2, 21). E il Padre vuole che tutti ci salviamo per mezzo di lui e lo riceviamo con puro cuore e casto corpo.
O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! E' detto infatti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27). Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli che l'adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai (cfr. Lc 18, 1), e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6, 9).
Facciamo inoltre «frutti degni di conversione» (Mt 3, 8) e amiamo il prossimo come noi stessi. Siamo caritatevoli, siamo umili, facciamo elemosine perché esse lavano le nostre anime dalle sozzure del peccato.
Gli uomini perdono tutto quello che lasciano in questo mondo. Portano con sé solo la mercede della carità e delle elemosine che hanno fatto. E' il Signore che dà loro il premio e la ricompensa.
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare di essere al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana creatura per amore del Signore. E su tutti coloro che avranno fatte tali cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore. Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre celeste perché ne compiono le opere. Saranno considerati come fossero per il Signore o sposa o fratello o madre.
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