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lunedì 13 ottobre 2008

NOVENA A San Giuseppe

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

1) O San Giuseppe, mio protettore ed avvocato, a te ricorro, affinchè m'implori la grazia, per la quale mi vedi gemere e supplicare davanti a te. È vero che i presenti dispiaceri e le amarezze che sono forse il giusto castigo dei miei peccati. Riconoscendomi colpevole, dovrò per questo perdere la speranza di essere aiutato dal Signore? «Ah! no - mi risponde la tua grande devota Santa Teresa - no certo, o poveri pec¬catori. Rivolgetevi in qualunque bisogno, per grave che sia, alla efficace intercessione del Patriarca S. Giuseppe; andate con vera fede da Lui e resterete certamente esauditi nelle vostre domande». Con tanta fiducia, mi presen¬to, quindi, davanti a Te e imploro misericordia e pietà. Deh!, per quanto puoi, o San Giuseppe prestami soccorso nelle mie tribolazioni.
Supplisci alla mia mancan¬za e, potente come sei, fa che, ottenuta per la tua pia intercessione la grazia che
imploro, possa ritornare al tuo altare per renderti l'omaggio della mia riconoscenza.

Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre

2) Non dimenticare, o misericordioso S. Giuseppe, che nessuna persona al mondo, per grande peccatrice che fosse, è ricorsa a te, rimanendo delusa nella fede e nella speranza in te riposte. Queste grazie e favori hai ot¬tenuto agli afflitti! Ammalati, oppressi, calunniati, traditi, abbandonati, ricorrendo alla tua protezione sono stati esauditi. Deh! non permettere, o gran Santo che io abbia a essere il solo, fra tanti, a ri¬manere privo del tuo conforto. Mostrati buono e generoso anche verso di me, e io, ringraziandoti, esalterò in te la bontà e la misericordia del Signore.

Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre

3) O eccelso Capo della Sacra Famiglia, io ti venero profondamente e di cuore t'invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi di consolare anche l'animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle ingiustizie da cui è oppresso. Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Nessun cuore umano mi può consolare; da te spero d'essere confortato, da te, o glorioso Santo. Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza io domando, prometto di diffondere la devozione verso di te, di aiutare e sostenere le opere che, nel tuo Nome, sorgono a sollievo di tanti infelici e dei poveri morenti. O. S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore!

Padre nostro
Ave, o Maria
Gloria al Padre